Gigi Dall’Igna conferma la grande fiducia in Bagnaia e in Ducati per il Mondiale MotoGP 2022. Inoltre spiega come fu il suo approccio nel team di Borgo Panigale. Si parla anche di futuro.
Gigi Dall’Igna ha vinto in tutte le categorie in cui ha lavorato, gli manca solamente la MotoGP. Ha comunque messo in bacheca due titoli costruttori, però l’obiettivo è quello di conquistare anche il titolo piloti.
Nel 2022 la Ducati potrebbe essere favorita, considerando l’ultima parte dello scorso campionato. Francesco Bagnaia ha vinto quattro gare delle ultime sei, sembra maturato a tal punto da poter pensare in grande per l’anno prossimo. Ovviamente, la concorrenza non starà a guardare.
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Gigi Dall’Igna vuole portare Ducati in trionfo
Dall’Igna in un’intervista a Sky Sport conferma di credere molto in Bagnaia e nel team per il campionato MotoGP 2022: «Pecco ora è un grande campione. Lo dicono i risultati, dato che ha vinto quattro delle ultime sei gare. Sono stupito dal suo continuo miglioramento, anche quando sembra impossibile. Direi che è sicuramente tra i possibili vincitori del mondiale 2022. Vincerà solo uno, ma lui è tra quelli che possono vincere».
L’ingegnere veneto ha anche raccontato che il suo inizio in Ducati non fu semplice, ha dovuto essere bravo a trascinare il reparto corse: «Mi vedevano più come un nemico che come un capo. Significa che riesco a gestire bene le persone, l’azienda, che è fondamentale oggi in MotoGP. Sono testardo. A volte mi spinge a superare i limiti, altre volte è un limite perché porta a perdere tempo su cose magari non giuste».
Dall’Igna è molto motivato anche per l’ingressi di Ducati in MotoE nel 2023, quando sarà fornitore unico delle moto elettriche del campionato: «Si tratta di un’opportunità importante e interessante. È una sfida tecnologica complicata, più della MotoGP dal punto di vista del ragionamento che ci vuole affinché funzioni bene. Penso ad esempio all’aspetto del recupero e della gestione dell’energia».
Il direttore generale ducatista ammette di pensare anche alle classi inferiori del Motomondiale: «È la cosa più intelligente che un costruttore possa fare. Partecipare alle categorie inferiori permette ai piloti di crescere e avere fiducia. KTM e Honda sono due esempi e sarebbe molto importante anche per Ducati. Penso che la Moto3 sia ancora più importante della Moto2, è lì che i piloti si capiscono bene».