Tutti sognano una F1 in cui chi è al volante conti di più del mezzo. Il patron del Circus Domenicali annuncia che il 2022 sarà l’anno giusto.
Gli scettici ci credono poco, ma chi ha fatto e sta facendo di tutto perché la classe regina dell’automobilismo torni ad emozionare come un tempo, è convinto che il campionato venturo, ovvero quello della rivoluzione tecnica con il ripristino delle vetture ad effetto suolo, porterà non solo più azione in pista e gare movimentate, ma darà anche maggior peso al valore del pilota.
Dunque, stando a quanto ci racconta Stefano Domenicali, a partire dal prossimo marzo, diremmo addio alle gare teleguidate dove molto è definito dal muretto e dai tecnici collegati dalla sede dei vari team, e in cui i sorpassi sono possibili perlopiù grazie ad un pulsante che apre l’alettone, dal nome DRS.
“Wing car sono state progettate per evidenziare le abilità dei conduttori”, ha detto a Motorsport.com. “Sono auto che non soffrono l’effetto scia e che non risentono dell’aria sporca che deteriora rapidamente le gomme. L’obiettivo è quello di avere molti duelli senza che i driver siano condizionati dai limiti del loro mezzo”.
Ottimismo malgrado un ma
Se il manager imolese si mostra, giustamente e obbligatoriamente, fiducioso sulla bontà della strada intrapresa dalla F1, qualche dubbio resta. In particolare per quanto concerne ciò che ci presenterà la prima parte di stagione quando i big, che significa Mercedes e Red Bull potrebbero avere ancora la meglio.
“Le differenti interpretazioni regolamentari e le soluzioni trovate potrebbero allargare la forbice tra le squadre”, ha analizzato il boss Ferrari Mattia Binotto evidenziando come sarà subito importante capire le eventuali mancanze della monoposto. “Non si può essere sicuri di essere competitivi perché non sai mai cosa può accadere quando c’è un cambiamento di regole così notevole”, ha concluso mettendo per l’ennesima volta le mani avanti.
Chiara Rainis