Nonostante il divorzio burrascoso, Sebastian Vettel afferma di avere ancora un ottimo ricordo degli anni passati alla Ferrari
Sarà perché è Natale e siamo tutti più buoni. Ma anche Sebastian Vettel sembra avere abbandonato tutti i risentimenti e i rancori per la conclusione non troppo felice della sua lunga esperienza in Ferrari.
Solo nei giorni scorsi il quattro volte campione del mondo aveva utilizzato delle parole poco lusinghiere nei confronti di Maranello, lasciando intendere di avere ancora il dente avvelenato: “Un periodo un po’ strano”, lo aveva definito.
Vettel, vecchio cuore Ferrari
D’altronde, succede spesso di covare sentimenti negativi quando un grande amore, come è stato quello tra Seb e la Rossa, giunge al termine senza avere raggiunto i risultati sperati, nello specifico quello di rivincere il titolo iridato.
Ma, in effetti, non è questo il caso del tedesco. Al contrario, nell’ultima intervista che ha rilasciato ai microfoni del sito specializzato teutonico F1 Insider, ha risposto alla specifica domanda di un giornalista ricordando con grande soddisfazione i sei anni trascorsi alla Scuderia.
Un consiglio a Mick Schumacher
In particolare, il cronista lo aveva interrogato sul suo rapporto con Mick Schumacher, figlio del suo idolo d’infanzia e mentore Michael, e sulla possibilità che un giorno lo stesso giovane guidi una vettura del Cavallino rampante, di cui sarà l’anno prossimo terza guida oltre che allievo della Driver Academy.
L’opinione di Vettel di fronte a questa prospettiva sarebbe molto favorevole: “Gli consiglierei la Ferrari, assolutamente”, ha risposto. “Anche se non sono riuscito a vincere il Mondiale lì, ho comunque vissuto anni positivi. E il marchio sarà sempre speciale, non lo sconsiglierei per poche cose che non sono andate bene”.
Conclude l’attuale portacolori della Aston Martin: “Le persone vedono di solito il bicchiere mezzo vuoto quando ricordano un’esperienza passata. Io, invece, preferisco vederlo mezzo pieno: in questo senso, del periodo in Ferrari, predominano gli aspetti positivi”.
LEGGI ANCHE —> I meccanici di F1: “Noi massacrati, costretti a imbottirci di farmaci”