Malgrado lo zero in classifica Mazepin guarda con soddisfazione alla sua prima stagione in F1 dandosi quasi il massimo dei voti.
Il suo avvicinamento al Circus non è stato dei più pacifici tra le polemiche per le intemperanze in pista e con i colleghi in F2, la fama di ricco e viziato, capace di fare la scalata nelle ruote scoperte soltanto grazie ai solidi di papà Dmitry e l’ormai noto video in cui palpeggiava una donna in stato d’alterazione, ma alla fine Nikita Mazepin se l’è cavata.
Nonostante qualche errore agevolato dalla grande pressione a cui è stato sottoposto, il moscovita non è stato pessimo. Al contrario, con una macchina ferma nello sviluppo al 2020 si è barcamenato mostrando anche segni positivi come in Azerbaijan quando ha chiuso in quattordicesima piazza.
Chiamato a valutare la propria prestazione lungo l’intero arco del campionato il 22enne è stato onesto e utilizzando il metodo di votazione utilizzato in patria che va dal 2 al 5 si è dato un buon 4.
“Cinque non posso perché rappresenta il top e io non so cosa sia l’eccellenza”, ha sostenuto umile a Motorsport.com. “A volte mi sembra di raggiungerla, ma il giorno dopo mi rendo conto che avrei potuto fare qualcosa di più”.
Se il massimo non è possibile, il gradino appena inferiore è invece perfetto. “Credo di meritarmelo per come ho resistito, visto che ci sono stati momenti piuttosto duri”, ha affermato biasimondosi però per le difficoltà di adattamento.
In particolare l’avvio di mondiale si è rivelato travagliato con incidenti importanti come quello del Bahrain. “Anche in altri GP non sono andato bene”, ha poi ammesso. “In Brasile, ad esempio, ho forzato troppo e non sono riuscito a fare un buon tempo quando avrei potuto battere le Williams o andare addirittura in Q2”.
In mezzo ai vari bassi anche qualche “alto”. Un augurio per il prossimo futuro sebbene è quasi fantasia che la vettura a stelle e strisce possa essere competitiva nel 2022.
Chiara Rainis
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