Il boss della Ferrari Binotto annnucia che anche nel 2022 non vi sarà alcun favoritismo in squadra. Leclerc come la prenderà?
Godendo di maggior conoscenza della macchina, oltre che della squadra, avrebbe dovuto avere la meglio su Sainz. Ed invece il “Predestinato” Leclerc ha mancato l’obiettivo primario. Non potendo ambire a un granché vista una SF21 non particolarmente competitiva, il monegasco ha comunque fallito il confronto con il compagno di squadra, salito quattro volte sul podio, contro il suo solo traguardo in top 3 a Silverstone.
Nel 2022, anno della rivoluzione tecnica, potrà in ogni caso riscattarsi, forte di una strategia interna alla Ferrari basata sul pari trattamento. “Sarà la pista a dettare le gerarchie”, ha affermato Mattia Binotto a Motorsport.com. “Come al solito la priorità sarà il team, ma non vi è dubbio che in caso di battaglia per le posizioni che contano verrà data la priorità al migliore”, ha spiegato non scartando l’idea che nel campionato venturo il Cavallino possa dire la sua a livello generale.
Cercando di non mettere pressione a nessuno dei due driver sottolineando come spesso non siano soltanto le capacità a influenzare i risultati, quanto gli episodi che possono capitare in corsa, l’ingegnere promosso a boss ha ribadito che l’avvio di mondiale non vedrà nessuno dei due nomi avere un benefit sull’altro. “Se ne discuterà man mano”, ha assicurato.
Qunidi, chi si immaginava Charles riferimento assoluto dell’equipe modenese rimarrà deluso. Un po’ come successo con Vettel nel 2019, la maggior regolarità di Carlos potrebbe dare vita ad un colpo di scena.
“A Monaco e a Budapest non è praticamente partito (per problemi tecnici nel primo caso, per incidente nel secondo). Chi può sapere dove avrebbe chiuso i due gran premi. In quelle occasioni potrebbe aver perso una quarantina di punti”, la giustifica al #16, elogiato, con il calssico colpo al cerchio e alla botte, per i progressi fatti nell’interpretazione delle gomme e della distanza.
Chiara Rainis
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