Il 29 dicembre 2013 cambiava per sempre la vita di Michael Schumacher. Nonostante tutto, i tifosi non lo hanno mai abbandonato.
Otto anni fa si compiva il destino del più grande pilota di tutti i tempi. In una fredda e soleggiata mattinata invernale, ad un paio di giorni dal nuovo anno, Michael Schumacher stava trascorrendo le vacanze in relax con la famiglia, seguendo una delle sue più grandi passioni: quella dello sci.
A dire il vero, ultimamente è apparso un curioso aneddoto relativamente a questo amore del Kaiser di Kerpen per la neve: appena arrivò a Maranello, non era in grado di sciare. E lo ha confermato anche il presidente Luca Cordero di Montezemolo. Il pilota iniziò a farlo solo a cavallo degli anni Novanta, e man mano divenne un ottimo praticante di questo sport.
Michael Schumacher di passioni ne aveva tantissime, come le moto o il calcio, ma la prima restava ovviamente l’automobilismo. Grazie a lui, l’Italia ha vissuto un periodo d’oro tra il 2000 ed il 2004, quando si è vissuta l’era Ferrari più lunga di sempre. A giudicare dai risultati, verrebbe da pensare che senza il tedesco, la rossa starebbe aspettando un titolo dal lontano 1979, quando Jody Scheckter fu l’ultimo a riuscirci prima del lungo digiuno.
Una delle immagini più belle del campione tedesco risale al Gran Premio del Giappone 2006: dopo una corsa dominata e che lo avrebbe visto andare in testa alla classifica in caso di vittoria, arrivò lo scoppio del motore a pochi giri dalla fine, per la prima volta dal GP di Francia del 2000.
La sfida di quell’anno era con la Renault di Fernando Alonso, che prese la testa della gara volando a vincere ed ipotecando il campionato. Tutti si sarebbero potuti attendere un Michael furibondo, ma una volta rientrato ai box ecco la scena meravigliosa: il sette volte campione del mondo andò ad abbracciare i meccanici, ringraziandoli per il lavoro svolto. Eh si, Michael era proprio questo.
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Come potete ben immaginare, Michael Schumacher è una leggenda planetaria, eppure c’è qualcuno che non aveva idea di chi fosse. La villa dell’ex pilota Ferrari e Mercedes è situata sul lago di Ginevra, nel paesino di Gland. Con la moglie Corinna ed i suoi due figli, Mick e Gina-Maria, il driver decise di trasferirsi in quel posto per la grande tranquillità che emanava, al solo vedere quelle case dalla strada.
Come ha raccontato lo stesso Schumi, in una mattina di tanti anni fa andò a camminare con il suo cane, ed incontrò una signora che portava a spasso il proprio cucciolo. I due iniziarono una lunga e piacevole chiacchierata, al cui termine lei esclamò: “Tu di cosa ti occupi?“. Era evidente che la donna non conoscesse il personaggio, che abitava a pochi metri da casa sua.
Da quanto dichiarato da Michael Schumacher in alcuni aneddoti rimasti spesso e volentieri sconosciuti, lui e la sua famiglia amavano viaggiare negli Stati Uniti d’America, poiché in quel paese non era molto famoso. Il ferrarista poteva muoversi liberamente senza essere troppo pressato dal pubblico, così come accadeva in Svizzera dove la privacy era sempre preservata.
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Ad otto anni dal suo incidente, Schumi può consolarsi pensando al fatto che Lewis Hamilton non lo ha superato a livelli di titoli mondiali vinti. Quanto vorremmo che il tedesco, prima o poi, tornasse in pista, o perlomeno, riapparisse in pubblico per darci un segnale della sua esistenza. Forse è un pensiero troppo ottimistico, ma noi non lo abbandoneremo tanto facilmente.
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