Un campione che con la enduro ha passato praticamente tutta la sua vita, fino alla fine, arrivata tragicamente nel 2005. Ecco la storia di Fabrizio Meoni.
Fabrizio Meoni e l’enduro, una passione infinita, che lo ha portato a vincere tanto ma anche verso un epilogo tragico. Il pilota italiano, scomparso nel 2005, oggi, 31 dicembre, avrebbe compiuto 64 anni.
I primi passi
Nato a Castiglion Fiorentino, è nel 1974 che compra la sua prima moto con cui partecipa a delle gare di enduro regionali, una Ancillotti 50 cm³. Ben presto capisce però che quella può essere più di una passione e nel 1978 decide di lasciare gli studi di ingegneria per dedicarsi completamente alle moto, vincendo il campionato italiano 125 e secondo nel campionato italiano 125 junior con una Fantic Motor.
Nel 1988 Fabrizio Meoni diviene campione italiano di enduro ma è nel 1989 che avviene la svolta: noleggia una KTM 350 cm³ e partecipa al suo primo rally, l’Incas Rally in Perù. Il risultato è ottimo: arriva quarto e per lui è già tanto. Perché capisce che ha intrapreso la strada giusta. Nel 1990 si fa male durante il Rally di Tunisia, ma tornato in Perù stavolta non sbaglia e vince la sua prima grande corsa.
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Fabrizio Meoni e la Dakar
Nel 1997 poi arriva un’altra svolta per Fabrizio Meoni, che viene scelto dalla KTM come pilota ufficiale per partecipare alla Parigi-Dakar. La prima però non è fortunata, visto che nella seconda giornata cade ed è costretto al ritiro. L’anno successivo arriva nella stessa gara secondo dietro a Stéphane Peterhansel. Il 1999 è un anno cruciale: arriva terzo quasi al traguardo dove rompe il motore, che viene sistemato e termina al decimo posto.
Ma l’amore per la Parigi-Dakar è troppo forte e alla fine, con caparbietà, riesce nell’impresa e non solo nel 2001 ma anche nel 2002 trionfa tra le moto. Il 2005 deve essere il suo ultimo anno in sella, e per chiudere al meglio prova l’ultima avventura alla Dakar. Ma è tragica: muore a causa di un arresto cardiaco, in seguito ad una caduta nella quale si ruppe due vertebre cervicali, durante la tappa tra Atar e Kiffa (Mauritania).
Fabrizio Meoni è stato un mito, un esempio per tanti appassionati di enduro e non solo. Ha ispirato anche Danilo Petrucci, che a breve affronterà la sua prima avventura alla Dakar: “Per me Fabrizio Meoni era un mito -ha confessato -. Anche perché per noi di Terni, Castiglion Fiorentino rimane piuttosto vicina e capitava sempre di sentire i racconti delle sue imprese. Poi c’è stato quel brutto incidente, ma ormai me l’ero detto: un giorno voglio partecipare. Ed ora, finalmente, eccomi qua”.