Il direttore generale di Ducati Corse Gigi Dall’Igna svela i segreti del successo Ducati, in attesa di poter conquistare il Mondiale Piloti.
Ducati chiude una delle migliori stagioni in MotoGP dell’ultimo decennio. Gigi Dall’Igna e i suoi uomini possono ritenersi soddisfatti del lavoro compiuto, in attesa di poter mettere le mani sul titolo mondiale piloti. L’azienda emiliana ha introdotto il sistema holeshot anteriore-posteriore imitato dagli altri costruttori.
Un dispositivo che permette alle Desmosedici, già veloci sul giro secco, di guadagnare le prime posizioni dopo la partenza e poter così impostare una strategia di gara efficace. “Abbiamo lavorato sodo per cercare di fare buone partenze – racconta Gigi Dall’Igna a Motogp.com. Abbiamo iniziato con un’idea molto semplice due anni fa, e ogni sei mesi abbiamo aggiunto qualcosa di nuovo per migliorare il nostro sistema. Ovviamente è un vantaggio, perché altrimenti i nostri piloti non lo userebbero. Ci sono circuiti dove è molto importante, e altri dove non è così importante”.
La genialità del dispositivo holeshot ideato da Ducati sta nell’avere saputo sfruttare la zona grigia del regolamento. “L’unico problema è che le normative in questo settore sono molto rigide e ci consentono di utilizzare solo sistemi meccanici, niente elettronica. All’inizio non è stato facile trovare un modo per farlo funzionare”, ha spiegato il direttore generale di Ducati Corse. Ma un altro colpo vincente è stato dato con la scelta dei piloti. “Dopo diversi anni con gli stessi piloti sulle nostre moto, in questa stagione abbiamo cambiato completamente la nostra formazione. Abbiamo iniziato a lavorare con tutti questi giovani piloti, e penso che sia stato qualcosa di importante, hanno uno spirito diverso”.
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Gran parte del merito va a Francesco Bagnaia che, con il suo particolare stile di guida, ha saputo portare al limite la Desmosedici GP21. “E’ chiaro che Pecco usa uno stile di guida diverso rispetto agli altri piloti Ducati. È molto speciale, perché usa la gomma anteriore al 100%. In Ducati abbiamo stili di guida diversi e una buona moto deve dare al pilota la possibilità di usare la moto nel modo che vuole. Credo che la nostra moto sia in grado di farlo in questo momento”.
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