La F1 cambierà del tutto nel 2022, e le modifiche potrebbero aiutare i piloti a superare più facilmente. Analizziamo la situazione.
La più grande rivoluzione della storia della F1 sta per compiersi. I team hanno quasi terminato la realizzazione delle nuove monoposto, che rappresenteranno un netto taglio con il passato più recente. Dimentichiamoci le astronavi che hanno corso sino a poche settimane fa, perché la nuova generazione cambierà del tutto le nostre abitudini.
Le modifiche sono state pensate principalmente per due motivi: in base al budget cap, fissato 145 milioni di dollari, si punta ad una netta riduzione dei costi, con la speranza di ridurre i distacchi che si sono creati tra le squadre nel corso dell’era ibrida. La superiorità che Red Bull e Mercedes avevano sulla concorrenza negli ultimi due anni è stata imbarazzante, con la terza forza che spesso e volentieri si ritrovava doppiata.
L’altro obiettivo che la F1 si è prefissata è quello di facilitare i sorpassi, che a causa delle grandi turbolenze che generavano le monoposto più recenti erano diventati molto difficili. Senza DRS, sarebbe stato praticamente impossibile cercare di effettuare degli attacchi, tranne su piste quali Baku ed Arabia Saudita che si sposano molto con delle grandi scie.
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La F1 è pronta per cambiare faccia. A metà luglio, il Circus ha presentato, sulla pista di Silverstone, una bozza della nuova monoposto, che non ha subito entusiasmato i piloti. Il lavoro ai simulatori è ormai concentrato sul futuro, e Valtteri Bottas ha recentemente descritto le sue prime sensazioni sull’Alfa Romeo Racing 2022. Secondo il finlandese, le differenze non sembrano così importanti a livello di guida, anche se si sente che una buona parte del carico aerodinamico è stata persa.
Come dicevamo, ci sarà molto meno disturbo aerodinamico, almeno secondo gli studi che sono stati effettuati. La pista darà il suo giudizio, ed un altro obiettivo è quello di ridurre le turbolenze. Le nuove vetture sfrutteranno l’effetto suolo, che conquistò i tifosi ad inizio degli anni Ottanta. Il downforce proverrà dunque dal fondo della monoposto a differenza del 2021, e questo eviterà un’eccessiva turbolenza.
Le nuove gomme saranno meno sensibili alle temperature, per cui, sarà più facile trovare la corretta finestra di utilizzo. Le nuove F1 saranno equipaggiate da pneumatici Pirelli con cerchioni da 18 pollici, dotate del copricerchi che mancavano ormai dal 2009. Un altro cambiamente sarà dettato dall’aumento di peso, che obbligherà i piloti a frenare prima per entrare in curva. Un lato negativo è quello legato agli sviluppi. Il budget cup, il congelamento delle power unit e la decisione di introdurre molte parti standardizzate sulle macchine renderà difficile la possibilità di progredire come nel passato.
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Quest’ultimo aspetto risulterà fondamentale. Le squadre devono cercare di azzeccare sin da subito un progetto vincente, poiché ci potrebbero volere diversi anni prima di poter recuperare il distacco dai migliori. Questo lo sanno bene i tecnici della Ferrari, che hanno pagato molto le ultime rivoluzioni regolamentari, rimediando distacchi abissali dai top team. I prossimi mesi chiariranno ogni dubbio.