Il GP di Catalunya 2009 rappresenta l’apice della rivalità tra Valentino Rossi e Jorge Lorenzo. Ecco i ricordi dei protagonisti.
Il GP di Catalunya del 2009 sarà ricordato per sempre grazie alla strepitosa sfida tra Valentino Rossi e Jorge Lorenzo, all’epoca entrambi piloti Yamaha. Uno dei duelli più belli negli anni di storia del Motomondiale, con la loro rivalità arrivata all’apice della tensione. Il campione di Tavullia non aveva mai accettato l’arrivo del maiorchino in Yamaha, ma Lin Jarvis aveva deciso di arruolarlo per pianificare il futuro del team, considerando che c’erano voci secondo cui il pesarese avrebbe potuto tentare la fortuna in F1 (nel 2006).
Tra i due piloti non è mai corso buon sangue, Jorge Lorenzo si è rivelato un osso duro sin dall’esordio con la M1. Ramon Forcada era il suo capotecnico: “Solitamente il re è sempre il re, ma la nuova generazione di piloti formata da Pedrosa, Stoner e Lorenzo non aveva rispetto a livello sportivo e per Rossi era una novità”, ricorda il tecnico catalano a Motorsport-Total.com. Il culmine della loro rivalità si è raggiunto sul circuito del Montmelò nel 2009. Jorge partiva dalla pole position, Valentino dalla seconda piazza a soli 13 millesimi dopo le qualifiche. “Era una delle mie piste preferite, ma per Lorenzo era la gara di casa. Avevamo stili di guida diversi ma eravamo similmente veloci”, ricorda il nove volte iridato.
Il sorpasso di Valentino Rossi all’ultimo giro
Si è rivelata una battaglia serrata fino all’ultimo giro, lo spagnolo era davanti e tutto si giocava sul filo del rasoio. Ramon Forcada ricorda: “Se Jorge fosse uscito dalla curva 10 davanti avrebbe vinto, ma non aveva fatto i conti con Rossi”. Il maiorchino si è rilassato un istante, il Dottore ha avuto la meglio grazie ad un cambio di marcia. “Mi ha battuto perché ero meno esperto, è stato più bravo in frenata, sapeva cosa fare nelle ultime due curve”, afferma Jorge Lorenzo.
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Dopo la gara si è accesa una grande festa ai box, come se Vale avesse già vinto il campionato. Tra i due angoli del box la tensione era palpabile, quella vittoria aveva spianato la strada a Rossi verso il nono titolo iridato. Ma a Jorge Lorenzo servì per il futuro.