Il ferrarista Leclerc sorprende tutti e fa un’ammissione. Ecco il motivo per cui ha deciso di ringraziare pubblicamente Sainz.
Nella testa aveva forse la convinzione che, dopo l’uscita di Vettel, la Ferrari sarebbe stata solo sua. Ed invece Charles Leclerc ha dovuto fare i conti con un’amara scoperta negli ultimi dodici mesi. Carlos Sainz non sarà un gran campione, ma è intelligente, veloce e soprattutto costante e poco votato all’errore. Tutte caratteristiche che, in barba alle iniziali difficoltà di avvicinamento, hanno consentito all’iberico di precederlo in classifica generale.
Un vero smacco, per il #16 da molti acclamato come il “Predestinato“, eppure, al contrario spesso e volentieri in mezzo all’errore e a incidenti grossolani. E’ chiaro che il monegasco ci abbia sempre provato, spingendo la monoposto oltre i limiti, tuttavia questo approccio non ha funzionato visto che dati alla mano è salito sul podio soltanto una volta, mentre il figlio del Matador quattro.
Ferrari, Sainz già spaventa Leclerc: un dato mette in allerta il monegasco
Così, anziché farsi osservare e “sfruttare”, è stato il 24enne a dover rubare con gli occhi i segreti e le strategie del vicino di box risultate più proficue alla luce di un quinto posto nella generale contro il suo settimo.
“Ha dato vita ad una stagione incredibile, spingendomi moltissimo e facendomi fare prestazioni migliori ogni gara. E’ stato un anno decisamente interessante“, ha riconosciuto a Motorsport.com.
Entrando nel dettaglio, il driver del Principato ha esaltato il talento del madrileno, comparando i due rispettivi campionati di debutto con la Rossa. “Penso che uno dei suoi punti forti sia l’amministrazione della corsa e nello specifico delle gomme. Esattamente i miei punti deboli nel 2019”, ha analizzato.
A discolpa di Charles, se vogliamo, allora, c’era la mancanza di esperienza. Ricordiamo che il suo approdo a Maranello è avvenuto dopo appena una campagna trascorsa nella piccola Alfa Romeo Sauber. Al contrario Sainz veniva da un percorso già importante, con il passaggio dalla Toro Rosso (2015-2017), alla Renault (2017-2018), per finire alla McLaren (2019-2020). Ciò significa aver goduto non solo di più tempo in abitacolo, ma altresì di essersi abituato a lavorare su vetture differenti.
“Se ho fatto progressi nel corso del 2021 è anche merito suo”, ha quindi ammesso il vincitore del GP di Monza 2019.
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