Ad appena un giorno di distanza dal precedente episodio il pilota Toyota De Villiers investe un altro centauro senza soccorrerlo.
Quello di Giniel De Villers sta diventando un vero e proprio caso. Due investimenti nel giro di due tappe, ma soprattutto il mancato intervento per verificare le condizioni del motociclista in questione.
La ragione per la quale il sudafricano si stia comportando in questa maniera è ignoto, ma è sicuramente inaccettabile da parte di un esperto della Dakar del suo calibro. Accertarsi dello stato di salute di un concorrente dopo averlo colpito dovrebbe essere insisto nel proprio codice etico e non soltanto materia da regolamento sportivo della corsa.
Anche per questo i commissari sono stati piuttosto severi nel giudicare la recidiva. Se nella seconda giornata era stato sanzionato con 5′ di penalità, in quella successiva si è saliti a 5 ore. Sperando che, finalmente, la lezione sia stata imparata.
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De Villiers si giustifica
Ripercorrendo i fatti, va detto che nel primo crash con Cesar Zumaran, la bassa velocità agevolata dal tratto angusto di strada che stavano percorrendo, ha fatto sì che non ci fossero ripercussioni fisiche per il cileno e il suo mezzo. Al contrario nel secondo sinistro, Mohamedsaid Aoulad Ali non ha più potuto continuare, in quanto la sua KTM colpita in pieno dalla Hilux l’aveva danneggiata in maniera importante.
Chiamato dagli steward per fornire la propria versione, il driver della Gazoo Racing ha sostenuto di non aver ricevuto alcun segnale specifico di allarme dal Sentinel.
“Il pulsante si trova sul pavimento lato copilota“, ha spiegato. “E quando si percorre una sezione complessa i suoi piedi saltano avanti e indietro rendendo facile premerlo accidentalmente“.
Notato il marocchino sulla duna che stavano attraversando, l’equipaggio Toyota avrebbe fatto in modo di schivarlo, preoccupandosi poi di guardare che tutto fosse ok “E’ imbarazzante che una cosa del genere sia accaduta di nuovo“, ha proseguito il 49enne. “Ci scusiamo con lui. Siamo disposti a compensare il costo per ricostruire la moto“.
E in effetti così è andata. Il sudafricano non solo ha pagato le spese di riparazione, ma ha pure anticipato l’iscrizione alla Dakar del 2023 del collega.
Tuttavia, la buona volontà dimostrata non gli ha fruttato nulla sul fronte manifestazione. Per la FIA ha infranto le regole (nella fattispecie l’articolo 12.2.1.h) e ora, a causa di questi due episodi non potrà più lottare per la vittoria finale, salvo ovviamente colpi di scena.