Alberto Puig, team manager HRC, ricorda il momento più significante della sua carriera e parla del momento di dire addio da parte di un pilota.
Prima di diventare un manager affermato Alberto Puig ha militato nel Motomondiale per 11 stagioni, ottenendo una vittoria in sella alla Honda nel 1995 in classe regina. In quello stesso anno ha rimediato un brutto incidente nel GP di Francia con conseguente grave infortunio alla gamba. Un incidente che poteva costargli la vita e che provocò la chiusura della stagione anzitempo.
Al termine del 1997 ha chiuso la carriera all’età di 30 anni ma restando nel mondo del motorsport, alla ricerca di nuovi talenti da far emergere in casa HRC. A lui il merito di aver scovato piloti dal talento innato come Casey Stoner e Daniel Pedrosa, per quest’ultimo ha lavorato come suo manager per 14 anni, prima che loro strade si separassero nel 2013. I due si sono poi ritrovati nel box della classe regina nel 2018, l’ultima stagione agonistica del pilota di Sabadell dopo una lunga carriera in sella alla RC-V. Alberto Puig ha preso il posto di team manager andando a sostituire l’ex team principal Livio Suppo che si era dimesso dopo la vittoria del mondiale ad opera di Marc Marquez.
Nel mondo delle corse quando tramonta un grande pilota ce n’è un altro che arriva con il suo carico di giovinezza ed entusiasmo. Per tutti arriva il difficile momento di dire addio alla MotoGP, come è avvenuto a Valentino Rossi nell’estate del 2021. In un documentario realizzato da Dazn, il manager catalano sembra richiamare in causa il Dottore, anche se non viene fatto mai un accenno diretto. “Se sei stato un pilota molto importante, è importante sapere quando ritirarsi in tempo”.
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Puig racconta poi la sua personale esperienza, il momento clou che lo ha spinto a decidere di appendere il casco al chiodo. Un episodio di cui ancora oggi ne paga le conseguenza fisiche. Il GP di Le Mans 1995 è stato un week-end sicuramente indelebile nella vita di Alberto. “Mi sono ritirato perché ho avuto un brutto incidente e non ero più veloce”, racconta il team manager del team Repsol Honda. “Mi sono ritirato in un modo doloroso. Poi c’è chi si ritira per non aver avuto la possibilità di correre e chi si ritira al momento sbagliato”.
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