F1, Marko lancia una frecciata a Leclerc: “Sainz l’ha ridimensionato”

Leclerc sta pagando la sua fama? Per il talent scout Red Bull Marko Sainz al suo primo anno in Ferrari lo ha “demolito” in pista.

Charles Leclerc (LaPresse)
Charles Leclerc (LaPresse)

Non appena l’emittente a pagamento che possiede il monopolio della F1 in Italia lo ha eletto a “Predestinato” della massima serie, lui si è gasato e forse ha perso la direzione. Per questo le due vittorie clamorose a Spa e a Monza del 2019 restano un unicum per Leclerc. Da quel momento il monegasco non è più riuscito a confermarsi e quando ne avrebbe avuto la possibilità a Monaco, lo scorso anno, ha buttato via tutto con un erroraccio sul finire delle qualifiche che ha vanificato la pole position firma.

Uno svarione a cui ne sono seguiti altri, spesso da principiante, figli della sua ansia da prestazione e della sua voglia di spremere al massimo la sua zoppicante SF21. Liberatosi del confronto in casa con il quattro volte iridato Vettel, il monegasco credeva evidentemente di “mangiarsi” Sainz, buon pilota famoso per la sua costanza, ma non certo con le stimmate del campionissimo. Ed invece il #16 ha finito per subirlo e sebbene lo svantaggio in classifica sul madrileno sia stato sottile, nel complesso di madrileno è apparso più consistente e capace di potere a termine i compiti assegnati dalla Ferrari. Ovvero inserirsi il più possibile nella lotta per la top 5.

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Il parere di Helmut Marko su Leclerc

Facendo una riflessione sul 2021 della scuderia di Maranello, terza tra i costruttori dopo un 2020 deludente da sesta piazza, il cacciatore di talenti della Red Bull ha riassunto perfettamente la situazione.

“Credo che Carlos abbia in qualche modo ridimensionato il mito di Charles, ha buttato lì a Auto Motor und Sport, facendo intendere che forse l’attesa creata nei suoi confronti abbia fatto più male che bene. Schietto come al solito, il manager austriaco non ha risparmiato neppure i giovani che stanno popolando la griglia del Circus. “Solamente Lando Norris sarà in grado di tenere il passo dei più forti”, la sua sentenza.

Non bastasse, il 78enne ne ha avute anche per la Mercedes che dopo la delusione del mondiale piloti si è trovata a dover gestire pure un Hamilton muto e desaparecido, insicuro se proseguire con la F1. A suo avviso, a rendere l’atmosfera nel team di Stoccarda ancora più tesa qualora il campione di Stevenage dovesse restare, sarà la condivisione del box con un collega ambizioso e promettente come Russell.

“La presenza di George costituirà una sfida molto impegnativa per Lewis, anche a livello politico, perché sono entrambi inglesi e l’ex Williams è molto veloce in qualifica“, ha quindi profetizzato una probabile rivalità come fu quella con Rosberg nel 2016.

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