Dopo il quinto posto del 2021 il morale di Carlos Sainz è alto e per la seconda stagione in Ferrari in F1 alza l’asticella.
E’ probabile che non si aspettasse nemmeno lui un risultato del genere. Nel suo debutto con la tuta rossa Carlos Sainz ha convinto malgrado le criticità iniziali incontrate. Difficoltà legate allo scarso tempo a disposizione per familiarizzare con la SF21 prima dell’avvio del campionato.
Capace di crescere e di portare a termine quanto il boss Mattia Binotto gli aveva domandato di fare, l’iberico ha vissuto comunque momenti complessi infarciti di errori e di prestazioni che lo hanno deluso. Un esempio su tutti il GP di Montecarlo, chiuso in un onorevolissimo secondo posto. “Non ho mai goduto così poco di un podio“, ricorda all’emittente a pagamento DAZN. “Domenica ero terribilmente arrabbiato. Al di là di quello che era successo a Leclerc. Mi ci vollero tre giorni per riprendermi. Avrei potuto segnare la pole e vincere“, ha aggiunto ancora frustrato per la chance mancata.
Analizzando nel dettaglio il suo mondiale con la Ferrari, il 27enne ha ammesso di aver sperato in un esito migliore in termini di piazzamento generale, ma la rapida capacità di adattamento lo ha rincuorato, facendogli pensare che il 2022 sarà una storia senz’altro più positiva. “Si tratta di un aspetto molto importante perché ho acquisito fiducia. Ora mi sento preparato per il futuro“, ha affermato facendo professione di ottimismo.
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Conscio dello stato di forma ancora non ottimale dell’equipe modenese, in particolare quando nel 2020 firmò il contratto per imbarcarsi nella nuova avventura, il madrileno ha rivelato di essere stato criticato. “Mi chiedevano perché lasciassi la McLaren per andare in un team del genere“, ha ammesso.
Tutto sommato il figlio del Matador si è sentito di promuovere l’assaggio iniziale di permanenza in Italia. “Porterò sempre come la gara del Bahrain, i quattro podi, la rimonta in Turchia e lo start di Sochi“, ha asserito passando poi al rapporto con Charles, sulla carta punto di riferimento per il box. “E’ uno dei driver più forti che abbia mai incontrato. E’ piuttosto completo, ma la cosa non mi ha mai spaventato“.
Per finire il #55 ha dedicato qualche parola ai tifosi, giudici supremi ed inflessibili, che sembrano averlo ben accettato. “Hanno capito che sono andato in squadra per lottare e non per fare quello che molti credevano“, ha lanciato una frecciata a tutti coloro che vedevano il suo ingaggio come un modo comodo per la Ferrari di piazzare al fianco del “Predestinato” un driver valido ma senza pretese, come invece era stato l’esperto e blasonato Vettel.
“I fan sono ansiosi che parta la prossima stagione. Il cambio regolamentare sarà per noi un’opportunità e il target deve essere ambire al sigillo iridato“, ha sentenziato lo spagnolo spingendo la scuderia a dare di più, a concretizzare e possibilmente ad evitare le disattenzioni che sono spesso costati punti preziosi. “Il mio 2021 è stato buono, però il meglio deve ancora venire“, ha chiosato propositivo.