Lin Jarvis ha speso qualche parola sul ritiro di Valentino Rossi, dopo il mancato rinnovo del contratto nel 2020 sulla Yamaha ufficiale.
Valentino Rossi ha ufficialmente appeso il casco al chiodo al termine del Motomondiale 2021. Il “Dottore”, con un decimo posto nel Gran Premio della Comunità Valenciana, ha disputato la sua ultima corsa in MotoGP, salutando tutti in quel 14 novembre che resterà per sempre nella storia del motociclismo.
La carriera del pilota di Tavullia è legata principalmente ai tre marchi che lo hanno portato a vincere i mondiali: con l’Aprilia ha dominato in 125 e 250 al termine del vecchio millennio, mentre con la Honda ha iniziato la sua serie di successi tra classe 500 e MotoGP. Probabilmente, il costruttore che ne ha fregiato la leggenda è stata la Yamaha, alla quale si unì nel 2004 grazie alla chiamata di Davide Brivio.
Valentino Rossi riportò al top la casa di Iwata, laddove anche uno come Max Biaggi aveva recentemente fallito. Il nove volte campione del mondo ha portato a casa quattro titoli in sei stagioni, diventando il rider più amato di sempre e secondo, per campionati vinti, solo a Giacomo Agostini.
La storia d’amore tra il pesarese e la Yamaha non si chiuse troppo felicemente al termine del 2020, quando lo squadrone diretto da Lin Jarvis decise di non rinnovargli il contratto, spedendolo nel team Petronas che non è mai stato competitivo nell’arco dell’ultima stagione.
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La figura di Valentino Rossi non ha termini di paragone nel passato della MotoGP, e difficilmente se ne troveranno in futuro. L’eredità ed il vuoto che ha lasciato il talento pesarese sono enormi, e Lin Jarvis ha deciso di tornare sui fatti del passato in un’intervista concessa a “Motorsport-Total“.
“Il Coronavirus aveva reso la stagione 2020 molto particolare, con un inizio che da marzo venne spostato addirittura a luglio, ed i tifosi non erano presenti sulle tribune. Valentino era pieno di energie, ma sin dalle prime corse si rese conto di una cosa: i giovani stavano diventando velocissimi, e per lui fu molto dura. In quel momento abbiamo preso una decisione dolorosa, ovvero quella di non rinnovargli il contratto. Nonostante questo, gli abbiamo dato la possibilità di chiudere la sua carriera in MotGP in grande stile“.
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Per un fenomeno come Valentino Rossi non è stato semplice mandare giù una decisione del genere, ed anche papà Graziano sottolineò la mancanza di rispetto che la Yamaha ebbe verso di lui. Il “Dottore” aveva fatto di tutto nei primi anni Duemila per risollevare questo marchio, che ha preferito sostituirlo con Fabio Quartararo. La mossa, a livello sportivo, ha pagato, dal momento che il francese si è subito preso il titolo nell’anno d’esordio.
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