Figura affascinante della F1, il boss Mercedes Wolff scatena molte curiosità. Ad esempio, perché conosce bene la lingua italiana?
Toto Wolff è decisamente il manager più in vista ed invidiato del Circus. Dotato di un innegabile fiuto per gli affari, intelligente, furbo, con le mani in pasta ovunque e dal fisico statuario, l’austriaco attira su di sé parecchie attenzioni. Sempre sorridente e charmant, salvo quando gli eventi di gara gli fanno perdere il consueto aplomb, il dirigente della Mercedes è noto anche per le sue competenze linguistiche. Ne parla addirittura sei: il tedesco, il polacco, a causa delle origini della madre, l’inglese, il francese, lo spagnolo e l’italiano.
Ecco perché Wolff conosce la nostra lingua
Non avendo mai diretto una scuderia nel Bel Paese la domanda che sorge spontanea è come sia possibile che mastichi il suo vocabolario tanto bene. La risposta è semplice e riguarda il mondo delle auto. Da sempre amante dei bolidi da corsa, il viennese ha sempre avuto un debole per le Rosse di Maranello. Un amore per le vetture, ma altresì per il fondatore Enzo Ferrari, uomo di enorme personalità e carisma, non celato e anzi spesso dichiarato anche in sede di GP.
Inoltre, nella sua carriera precedente, ovvero quella da pilota senza grande fortuna, il prossimo 50enne, corse per la squadra di Orlando Redolfi e ciò lo portò ad abitare per lunghi periodi a Bergamo.
F1, Toto Wolff incorona la Ferrari: per lui sarà nella lotta mondiale
Da allora la sua frequentazione dell’Italia è stata continua. Amante di prodotti tipici come ad esempio la grappa, e dalla sua natura, in questi anni ha trascorso di soventi i suoi periodi di vacanza in inverno e in estate tra le nostre montagne e la Sardegna.
Ma c’è di più. Il boss della Stella ha rivelato di aver avuto l’opportunità di intrattenersi in numerose occasioni con i tifosi nostrani del motorsport e di essere sempre stato accolto con favore e affetto. Una vicinanza ricambiata anche per il rispetto reciproco mostrato e l’assenza di sfottò.
Proprio di recente Wolff ha incoronato il Cavallino come squadra più temibile del 2022 dopo la Red Bull. Chissà se avrà ragione.