Dovizioso torna a parlare del suo divorzio con Ducati, avvenuto non senza tensioni tra le parti. Motiva anche il suo ritorno in MotoGP.
La stagione 2022 sarà molto importante per Andrea Dovizioso, che a marzo compirà 36 anni e che dovrà dimostrare di essere ancora uno da MotoGP. Il rientro a campionato in corso dell’anno passato è stato molto difficile.
Non gareggiando da diverso tempo e ritrovandosi una moto molto diversa dalla Ducati, oltre che una versione che comunque era del 2019 e pertanto non la più evoluta, i risultati sono stati scarsi. Ma nel prossimo Mondiale il team WithU RNF gli affiderà una Yamaha M1 Factory e dunque il suo potenziale sarà maggiore. Sarà importante fare bene i test pre-campionato in Malesia e Indonesia, dove il forlivese deve trovare il giusto feeling e porre delle buone basi per quando partiranno le gare.
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MotoGP, Dovizioso punge la Ducati sul rinnovo non fatto
Dovizioso con la Yamaha del team WithU RNF spera di togliersi delle soddisfazioni nel 2022, anche se sarà difficile ripetere quanto fece con la Ducati. A proposito di quest’ultima, il 35enne di Forlimpopoli ha raccontato a Motorcycle News come andarono le cose nel 2020, anno terminato con il divorzio: «Ci siamo lasciati per tanti motivi. Quando bisognava trattare il rinnovo, Ducati non ha mai trovato il tempo per parlare. Non abbiamo parlato di soldi, che non rappresentavano un limite per me».
Il tre volte vice-campione MotoGP spiega che una vera negoziazione per il rinnovo con Ducati non c’è mai stata sostanzialmente. Non si è neanche mai giunti a discutere di cifre, perché con il team di Borgo Panigale non è mai avvenuto un dialogo concreto sulla sua permanenza.
Non trovando altre soluzioni, Dovi aveva deciso di prendersi un anno sabbatico per poi valutare eventuali opportunità future. Ha svolto dei test con Aprilia e si pensava che avrebbe firmato con il team di Noale, ma quando Yamaha lo ha chiamato per guidare nella squadra satellite Petronas SRT (dal 2022 WithU RNF) ha preferito questa strada.
Il forlivese ha spiegato che a spingerlo a tornare non sono state ragioni di carattere economico: «Non sono tornato per lo stipendio. Non ho mai fatto scelte basandomi su quanto avrei guadagnato. Volevo solo correre alle mie condizioni. Si sono create certe circostante e sono stato fortunato. Yamaha voleva feedback da un pilota esperto che aveva guidato un’altra moto e pure lo sponsor mi voleva».
Dovizioso ci tiene a smentire che il suo rientro in MotoGP sia avvenuto grazie al buon ingaggio garantitogli da Yamaha. Ha ancora grande voglia di mettersi alla prova e di dimostrare il suo valore. Certamente chiudere la sua esperienza in top class con il campionato particolare del 2020 non sarebbe stato il massimo, quindi è comprensibile che abbia voluto concedersi un’altra chance prima di appendere il casco al chiodo. Vedremo se nel prossimo Mondiale riuscirà a ottenere i risultati sperati.