Lo storico progettista della Ferrari Forghieri ha ottenuto l’importante riconoscimento per gli anni spesi a Maranello.
Non poteva esserci regalo migliore per le sue 87 candeline, di un omaggio ricevuto dalle mani del luogo che gli ha dato i natali. Mauro Forghieri è diventato ufficialmente cittadino onorario di Modena. La consegna delle chiavi è avvenuta nella giornata del 13 gennaio, proprio al suo compleanno.
Lui che con le sue intuizioni ingegneristiche ardite ha dato lustro alla Ferrari tra gli anni ’60 e gli ’80 si è aggiunto a nomi importanti della società come la senatrice a vita Liliana Segre o il cantate Vasco Rossi, insigniti rispettivamente nel 2019 e nel 2018, anno, questo, che vide onorato anche il centauro Valentino Rossi. O ancora il prefetto Alessandro Pansa per la sua opera durante le calamità naturali del terremoto e dell’alluvione del 2015 e, nella stessa data, il giudice Antonino Di Matteo, per il suo impegno contro la criminalità organizzata.
“Sono commosso“, ha dichiarato emozionato durante la cerimonia. “Durante la carriera ho avuto molte occasioni di andare a lavorare all’estero, ma ho sempre rifiutato perché avrebbe significato lasciare Modena. Anche quando mi sposto non perdo occasione di parlare della mia città, che amo profondamente e orgogliosamente“.
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Il tecnico che ha contribuito a rendere grande la Rossa del Drake e profondamente radicato nella cultura della Casa emiliana visto che già suo padre Reclus ci lavorava, non è stato il suo primo rappresentante ad essere celebrato.
Nel febbraio 2001 fu Michael Schumacher a ricevere il premio per aver spezzato un digiuno di titoli iridati cominciato nel 1979 con l’ultimo sigillo di Jody Sheckter. Allora, il tedesco, accolto e osannato come un idolo, si lasciò andare ad un’affermazione in dialetto modenese in salsa germanica: “A sun cuntenit d’eser a Modna”, prima di anticipare quella che poi sarebbe diventata realtà. “Avete sofferto 21 anni prima di ritornare a vincere un mondiale. La mia speranza è adesso continuare a darvi questa gioia anche per il prossimo campionato. Lo so che quando si corrono i gran premi le strade della città sono deserte, perché tutti tifano Ferrari“, la conclusione a sigillo di un periodo indimenticabile in cui davvero tutti, in orario di gara, si chiudevano in casa o nei bar per assistere alla galoppata del Cavallino in mano al Kaiser tedesco. Un’epoca forse irripetibile, ma che i fan sperano di poter in qualche modo rivivere.
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