La battaglia tra Verstappen ed Hamilton non è ancora finita. Continua l’indagine della FIA ed ora c’è anche una data per la sua fine.
Al suo insediamento in seno alla Federazione Internazionale Mohammed Ben Sulayem lo aveva subito precisato. Prima di rilasciare dichiarazioni su quanto avvenuto ad Abu Dhabi lo scorso 12 dicembre avrebbe dovuto analizzare tutti i documenti, i dati e le immagini in possesso degli uffici federali, nonché si sarebbe dovuto confrontare con i protagonisti della vicenda e i team.
Insomma, per evitare le reazioni a caldo, avrebbe fatto sbollentare gli animi prima di entrare nel merito. E in effetti così sarà. Per avere un responso su eventuali colpi di scena o licenziamenti bisognerà attendere. E non poco. L’ultima parola sul round conclusivo del passato mondiale arriverà non prima del 18 marzo prossimo.
Ben Sulayem parla del silenzio di Hamilton: “Ma quale ritiro!”
La battaglia Hamilton-Verstappen ancora al vaglio della FIA
Sebbene faccia sorridere che un ente indaghi su sé stesso, questo è ciò a cui assisteremo da qui ai prossimi due mesi. D’altronde quanto avvenuto a Yas Marina non è stato un bello spettacolo e soprattutto non ha fatto fare bella figura alla F1.
In particolare a sollevare perplessità è stata la gestione del periodo sotto Safety Car quando mancavano una manciata di tornate alla fine, con i doppiati che non si sono potuti sdoppiare e il GP fatto ripartire per la volata che di fatto ha regalato il titolo a Verstappen.
Le domande sono molte. C’è una regola certa da seguire in casi del genere? Il direttore di gara Michael Masi si è comportato in maniera corretta?
Mentre ancora si aspetta di capire quale sarà il destino del responsabile di corsa che, stando a indiscrezioni, sarebbe ormai prossimo alla rimozione, e se Lewis Hamilton, ferito dalle decisioni prese e dalla mancata conferma iridata, si ritirerà dal Circus o proseguirà, una cosa è sicura. Qualche notizia in più sugli eventi la si apprenderà soltanto dopo la consultazione del Consiglio Mondiale del Motorsport.
Questo, almeno ciò che è emerso dall’ultimo meeting avvenuto a Parigi il 15 dicembre. Le indagini sarebbero già state avviate e il 19 gennaio saranno uno dei punti all’ordine del giorno del Comitato che dunque si occuperà anche dell’impiego della vettura di sicurezza.
Per chiarire le zone grigie, il successore di Jean Todt, avrebbe inoltre domandato al segretario generale per lo sport e le monoposto Peter Bayer, fresco di nomina, delle proposte per rendere più efficiente la struttura della FIA.