Hamilton rischia di mettersi in cattiva luce? Questo il pensiero di un campionissimo della F1 come Andretti.
Sarà che Lewis Hamilton non è capace di perdere? L’interrogativo è lecito, specialmente se si pensa all’atteggiamento tenuto una volta calato il sipario sul campionato 2021 di F1. Dopo lo sforzo di sportività al parco chiuso di Yas Marina quando si recò subito da Verstappen a congratularsi per il titolo appena conquistato, l’asso della Mercedes ha dato prova di essere rimasto ferito. Molto ferito per la sconfitta e per quanto avvenuto nelle fasi conclusive della gara.
Assente non giustificato alle premiazioni della FIA del 16 dicembre a Parigi, quindi sparito dalle piattaforme sociali, Ham non ha neppure replicato al messaggio dell’attuale presidente federale Ben Sulayem, facendo sorgere un secondo punto di domanda. La F1 appartiene ormai al suo passato?
Hamilton, ecco perché non si ritirerà: le motivazioni che lo trattengono
La rivincita è d’obbligo per Hamilton
Sullo spinoso e intrigante argomento si è espresso anche Mario Andretti. Per il campione 1978 il pilota di Stevenage non dovrebbe cedere al malumore e al malessere. Al contrario dovrebbe tornare in pista ancora più motivato e determinato a mostrare alla concorrenza il proprio valore.
“Ha un incentivo che è rappresentato dall’ottavo sigillo. Diventerebbe l’unico ad aver ottenuto tanto. Dunque cosa vuole di più?“, ha dichiarato interrelativo a RacingNews365.com, convinto che il britannico abbia davanti a sé il terreno e i mezzi per dare ancora battaglia.
“Credo che tutti i tifosi non aspettino altro. Sarebbe un po’ come una saga che continua. Lasciando così, tra l’altro in circostanze negative, vorrebbe dire autodanneggiarsi“, ha proseguito nella riflessione.
In barba agli episodi dubbi del round conclusivo, per Piedone non vi è comunque dubbio che Max si sia meritato il titolo. Autore di 10 successi di corsa e giù dal podio soltanto a Baku, Silverstone, Budapest e Monza, l’olandese della Red Bull ha mischiato abilità a fortuna.
“Nessuno poteva prevedere l’incidente di Latifi a poche tornate dal termine dell’ultimo GP“, ha ricordato il botto che di fatto ha consegnato la coppa al #33. “Questa è la bellezza dello sport. Non è finita finché non è finita e bisogna accettarlo. Non è certo la prima volta che accadono eventi del genere al momento decisivo”.
Non bastasse l’81enne ha ricordato come spesso il #44 abbia beneficiato delle bizze della sorte nel campionato concluso il mese scorso e anche in precedenza.
“Non penso possa lamentarsi sotto questo punto di vista. Quanto successo in Inghilterra ne è un esempio“, ha evidenziato riportando alla mente il contatto tra i due. “In quel frangente buttò fuori il principale rivale e danneggiò la macchina. Poi venne esposta la bandiera rossa e lui ebbe l’opportunità di riparare la sua W12, tornare in corsa e vincere mentre il collega era in ospedale“, l’appunto che sa di invito a non fare il bimbo viziato.