Nel 2004, Valentino Rossi lasciò la Honda per spostarsi alla Yamaha, entrando definitivamente nella leggenda della MotoGP.
La carriera di Valentino Rossi ha regalato emozioni a non finire, e non poteva essere altrimenti visti i nove titoli mondiali conquistati e le 115 vittorie di tappa conseguite. In 26 anni di militanza nel Motomondiale, il “Dottore” è diventato un’icona mondiale, forse il più grande motociclista di tutti i tempi.
Come lui stesso ha riconosciuto in un’intervista concessa all’amico Guido Meda di Sky Sport MotoGP, il merito più grande del pilota di Tavullia è stato quello di aver avvicinato tantissime persone ad uno sport che sino alla metà degli anni Novanta era riservato ad una nicchia, mentre oggi è seguitissimo specialmente in Italia.
Valentino Rossi ha vinto i suoi primi titoli in Classe 125 e 250 con l’Aprilia, prima di iniziare a dominare in top class con la Honda. Nel 2001 è stato lui a trionfare nell’ultimo anno di esistenza delle 500, per poi portare a casa anche i primi due mondiali della MotoGP nel biennio successivo.
A quel tempo, la Honda era il punto di riferimento assoluto, veniva da stagioni dominanti ed aveva a disposizione il pilota migliore. A fare da controparte c’era la Yamaha, che da troppo tempo attendeva la sua riscossa e con la quale anche un certo Max Biaggi aveva fallito, schiacciato dalla netta superiorità del pesarese.
Al termine della stagione 2003, Davide Brivio convinse il nove volte campione del mondo a sposare il progetto della casa di Iwata, e tutti giudicarono folle quella scelta. In realtà, il “Dottore” fece ricredere tutti sin dal primo appuntamento del Sudafrica, dove andò a beffare proprio Biaggi al termine di un duello folle.
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Il 10 novembre del 2003, poco dopo la conquista del suo quinto titolo mondiale, Valentino Rossi e la Yamaha annunciarono il loro prossimo matrimonio. Dall’anno successivo, il pilota di Tavullia sarebbe stato legato contrattualmente alla casa di Iwata. Gli scettici furono costretti subito a ricredersi, dal momento che in sei anni, tra il 2004 ed il 2009, arrivarono altri quattro titoli iridati.
Nel documentario “Tales of Valentino“, preparato dalla MotoGP, è stato affrontato proprio quel passaggio, fondamentale nella carriera del rider più forte dell’epoca moderna. A raccontarne alcuni passaggi è stato Lin Jarvis, boss della Yamaha, che sapeva quanto grande potesse essere il talento del #46.
“In squadra ci siamo detti: se vogliamo vincere abbiamo bisogno di lui, altrimenti non ce la faremo mai“. Come detto, un personaggio fondamentale nel passaggio di Valentino Rossi alla Yamaha fu Davide Brivio, uno dei manager di maggior successo che siano mai passati dalla MotoGP.
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“Ne parlammo con Valentino per la prima volta ad Ibiza, nel febbraio del 2003. Lui mi rispose che era una proposta su cui si poteva riflettere, anche se non mi diede troppe certezze. Io gli dissi: se non vieni, la Yamaha non vincerà mai, ma se accetterai ci divertiremo molto. Fu una pazzia, ma mi disse che la sua volontà era quella di portare a casa il primo posto sin dalla prima gara, ed incredibilmente ci è riuscito“.
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