Per l’ennesima volta le strade di Valentino Rossi e della Ferrari non si sono incrociate, ma ci sarebbe un motivo dietro al mancato ingaggio nel GT.
Vedere Valentino Rossi alla guida di una Ferrari sarebbe stato il sogno di qualunque tifoso e amante dei motori, ma ancora una volta è saltato tutto. Era già successo parecchi anni fa quando lo si immaginava su una Rossa da F1 dopo aver effettuato alcuni test. Allora il richiamo delle moto era troppo forte per essere soffocato e il progetto di passare alle monoposto venne accantonato.
Neppure la 12 Ore del Golfo che avrebbe dovuto affrontare dal 6 all’8 gennaio alla guida di una 488 GT3 è andata in porto a causa del contatto con un positivo al Covid, dunque non sorprende che al momento della decisione su quale strada intraprendere per il futuro sulle auto, il #46 abbia optato per la Audi.
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Cosa c’è dietro al mancato accordo tra Valentino Rossi e la Ferrari
In barba alle recenti dichiarazioni di un mostro sacro dell’endurance come Dindo Capello che, a quanto pare, avrebbe convinto l’asso di Tavullia a firmare per la Casa dei quattro cerchi, la storia sarebbe decisamente diversa.
Stando a quanto riportato da Il Corriere della Sera, Vale non avrebbe scartato il progetto del Cavallino, bensì avrebbe ricevuto il diniego dal presidente John Elkann.
Sempre per il quotidiano di via Solferino, Antonello Goletta, responsabile dei programmi turismo della Ferrari, avrebbe avanzato delle richieste eccessive, forse proprio per scoraggiarlo, con obiettivi da raggiungere. Al contrario il programma firmato con il team WRT sarebbe aperto, sia per quanto concerne i target, sia per il futuro. Da subito il marchio ha messo a disposizione del campione di moto una delle sue macchine per provare a Valencia e cominciare a prendere le misure.
Per di più, i due accordi messi sul tavolo avrebbero presentato una differenza sostanziale. Per la Scuderia Valentino sarebbe stato un pilota come gli altri, mentre per il brand di Ingolstadt, con cui appunto si è accasato, rappresenterebbe una risorsa da custodire per la sua notorietà e per le capacità comunicative che lo hanno reso celebre in tutto il mondo, e allo stesso modo da far crescere trattandosi di un driver alle prime armi.
Insomma, sembra che l’unione tra questi due simboli gloriosi dell’Italia non potrà mai avvenire. Ma chi lo sa. Magari, un domani potrebbe avvenire un colpo di scena. Così, anche se per poco, giusto per capire come sarebbe stato.