La F1 è il sogno di una vita non solo per i piloti, ma anche per aspiranti ingegneri e tecnici. Ecco quanto si può incassare a Maranello.
In F1 c’è una grande possibilità di trovare lavoro, anche se l’accesso non è di certo facile per coloro che cullano il grande sogno da tanto tempo, sin da quando sono bambini. Tanto per cominciare, per arrivare a diventare un pilota non occorre solo il talento, ma anche una bella borsa di milioni da portare in dote ad un team.
Sono tantissimi i baby campioni che hanno fatto molto bene nelle classi minori, vincendo titoli a raffica, ma che non hanno mai trovato neanche un’occasione per poter dimostrare quanto valessero nella massima serie: un esempio è Nyck De Vries, campione della Formula 2 nel 2019 e, subito dopo, iridato in Formula E con la Mercedes. Antonio Giovinazzi non ha mai avuto tra le mani una macchina competitiva, e dopo tre anni è stato praticamente licenziato dall’Alfa Romeo Racing per far spazio ai milioni di Guanyu Zhou.
Tralasciando per un attimo il discorso legato ai driver, sono tante le posizioni aperte: una delle più ambite riguarda il lato ingegneristico, specialmente quello aerodinamico. Nella F1 di oggi questo settore è imprescindibile, e le squadre vanno spesso a caccia di giovani in uscita dalle migliori università del mondo, nella speranza di trovare un nuovo Adrian Newey.
Vettel, mazzata all’Aston Martin: aspettative diverse dal nuovo team
F1, ecco quanto guadagna un ingegnere della Ferrari
La squadra più amata, e questo è indubbio, della F1 è la Ferrari. Il Cavallino rampante è il marchio più vincente con ben 16 mondiali costruttori vinti e 15 tra i piloti. Tuttavia, si tratta di una realtà molto in difficoltà, a secco di titoli da ormai quasi tre lustri. Le problematiche maggiori si riscontrano proprio nel reparto ingegneristico, dove i tecnici italiani non sono mai stati all’altezza del fronte d’oltremanica.
Anche ai tempi di Michael Schumacher, c’erano Rory Byrne e Ross Brawn nelle posizioni di vertice, anche se i talenti Made in Italy non mancavano, come dimostrano Aldo Costa e Luigi Mazzola. Tuttavia, al giorno d’oggi si registra una carenza notevole di tecnici di alto valore, ed i giovani sembrano essere una speranza per invertire questo trend.
Se siete interessati a candidarvi per una posizione del genere e ne avete tutte le carte in regola, sappiate che si tratta di un lavoro molto ben retribuito. Un ingegnere che lavora a Maranello presso con la Ferrari guadagnerebbe, all’incirca, 65.000 euro lordi all’anno, basati su 13 mensilità. Si tratta di una cifra che riguarda solo il reparto F1, e non di tutti gli ingegneri operativi nel settore automotive, che viaggiano su stipendi più bassi, anche se pur sempre di tutto rispetto.
F1, Red Bull ricorda le sfide con Ferrari: frecciata alla Mercedes
Per quanto riguarda il team principal Mattia Binotto, lo stipendio è ben più elevato, e si parla di cifre che si attestano tra uno e cinque milioni di euro all’anno. Il nativo di Losanna lavora in Ferrari da tantissimi anni e fino al 2018 ha ricoperto la carica di ingegneri. Il raggiungimento di un ruolo così importante ha portato ad un innalzamento verso l’alto del suo stipendio, indirettamente proporzionale ai risultati della squadra che dirige.