Dopo la delusione, inaspettata, targata Rossi, il boss Petronas Razali guarda con fiducia al 2022 e punta a vincere il titolo con Dovizioso.
Anche se ti chiami Valentino Rossi e hai nove mondiali vinti alle spalle tra 125, 250, 500 e MotoGP puoi essere oggetto di critiche. In progressivo calando dal suo ritorno in Yamaha dopo la breve e tormentata parentesi Ducati, le ultime due campagne targate Petronas sono state per lui il peggio del peggio.
Un quindicesimo e un diciottesimo posto non sono certo ciò che ci si attende quando si ingaggia e si paga un pilota di quel calibro. Per questo la frustrazione del team malese è ancora elevata.
A farlo comprendere chiaramente, pur stando attento a non sminuire il talento dell’asso di Tavullia, è stato il responsabile della scuderia Razlan Razali che, riconoscendo l’onore di aver collaborato con lui ha comunque parlato di aspettative disattese.
“Nessuno immaginava che sarebbe andata così. Nemmeno lui“, ha detto tranchant al sito Crash.net ben contento della chiusura di quel capitolo.
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Valentino Rossi e Dovizioso: due rider differenti
Passato dall’essere SRT alla denominazione RNF con una line-up composta dal debuttante Darryn Binder e dal veterano Andrea Dovizioso, il “clan” asiatico, non nasconde di ambire ad un cambio di tendenza.
Rispondendo a tono agli scettici convinti che il 2022 della Petronas sarà un copia incolla dei due precedenti campionati, Razali ha candidamente rivelato che a suo avviso alla guida di una M1 con tutte le specifiche ufficiali l’italiano potrà lottare per la coppa più importante.
Poi, scartando altresì piè pari le comparazioni tra il forlivese e il pesarese e sottolineando come il primo non sia per nulla da sottovalutare avendo nel proprio curriculum tre secondi posti iridati, ha ribadito che con il materiale adeguato sarà in grado di mettersi in mostra.