La F1 cambierà totalmente faccia nel 2022, e le zone grigie del regolamento possono fare una grande differenza se ben sfruttate.
Il Circus della F1 è all’alba di una nuova era. Tra poco più di due settimane assisteremo alle prime presentazioni delle monoposto 2022, quellel che segneranno un netto stacco con il passato più recente. La caratteristica principale sarà il ritorno all’effetto suolo, ma non si tratta dell’unica novità che vedremo in pista.
Quando avviene un cambiamento regolamentare così importante c’è sempre il rischio che qualcuno trovi la furbata, creando un grosso gap con gli avversari. Nel 2009, tuttò ciò accadde a vantaggio della Brawn GP, che grazie al diffusore con il buco dominò la prima parte di stagione, staccando gli avversari.
La F1 ha vissuto un’altra grande rivoluzione nel 2014, ed in quel caso il vantaggio della Mercedes fu ancor più grande rispetto a tutti gli altri. La power unit progettata a Brixworth si dimostrò di un’altra categoria, dando il via al ciclo tecnico più dominante di tutti i tempi in questo sport.
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F1, ecco le zone grigie del regolamento
Come spiegato sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport“, le nuove F1 avranno diverse zone grigie dove sarà possibile tentare di fare la differenza. Un punto fondamentale riguarda le fiancate, nella cui zona finale sono stati rimossi tutti i bargeboard per limitare le turbolenze. In questo caso, l’obiettivo è simulare l’effetto aerodinamico che veniva ottenuto proprio grazie agli elementi banditi.
Il fondo andrà a ricreare l’effetto suolo e non sarà più scalinato. Una delle tecniche più studiate è quella di tentare un vero e proprio sigillo del fondo davanti alle ruote posteriori, in modo da sfruttare al meglio i canali Venturi. Sull’ala posteriore, i tecnici si trovano di fronte ad una nuova sfida. L’obiettivo è quello di controllare la deformazione del profilo inferiore, il che darebbe molta più deportanza da sfruttare in curva.
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Nel 2022 torneranno i copri-cerchi, e le squadre stanno lavorando molto sulle feritoie per smaltire il calore con più efficienza e creare dei vortici d’aria per creare problemi a chi insegue tramite turbolenze. L’ala anteriore avrà il compito chiave di indirizzare i flussi d’aria verso i canali Venturi, la zona che genera il maggior tasso di carico aerodinamico. L’obiettivo è quello di creare fastidio a chi insegue e generare una maggiore deportanza, punto chiave delle monoposto moderne.