Lewis Hamilton potrebbe decidere di prendersi un anno sabbatico. Una cosa simile era capitata a Michael Schumacher con effetti negativi.
Il dilemma in questo inverno che separa la stagione 2021 da quella 2022 non accenna a risolversi: Lewis Hamilton deciderà di ritirarsi o di proseguire la sua avventura in F1? Di risposte, che siano sicure, sin qui non ce ne sono state. Il mondiale perso ad Abu Dhabi ha ferito nel profondo il campione britannico, battuto da Max Verstappen in una maniera del tutto imprevedibile.
Toto Wolff, pochi giorni dopo il fattaccio, aveva avanzato l’ipotesi di un ritiro del proprio pupillo, e da quel momento in poi la stampa si è scatenata. Alcuni esperti, come Bernie Ecclestone, hanno addirittura dato per certo il suo addio, mentre altri non ci credono affatto.
Tornando al passato, diversi campioni hanno appeso il casco al chiodo all’apice della carriera, come Nico Rosberg o Alain Prost, preferendo lasciare la F1 da vincenti, senza dare l’immagine del fenomeno in declino. Una scelta simile è apparsa molto saggia, ma per Hamilton significherebbe abbandonare la sua vita sportiva da sconfitto. Conoscendolo, i dubbi sul fatto che porterà a termine questa sua scelta sono leciti.
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Hamilton, l’anno sabbatico fu fatale a Schumacher
Nelle ultime ore sta spuntando anche un’altra opzione per Lewis Hamilton, ovvero quella dell’anno sabbatico. Il sette volte campione del mondo potrebbe decidere di staccare la spina, per poi tornare e tentare di riprendersi il titolo. Alain Prost fece una cosa del genere nei primi anni Novanta, visto che nel 1991 venne licenziato dalla Ferrari, per poi tornare nel 1993 e fare il colpaccio con la Williams.
Tuttavia, la sorte di Michael Schumacher non fu la stessa. Dopo l’abbuffata di vittorie maturata con il Cavallino ad inizio millennio, il Kaiser di Kerpen disse basta al termine del 2006, abbandonando la F1 per ben tre anni. Alla fine del 2009, la Mercedes acquistò la campionessa del mondo, vale a dire la Brawn GP, puntando su un’offerta al tedesco che fu un successo di marketing.
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Accanto a Nico Rosberg giunse dunque Schumacher, che non fu mai all’altezza del suo passato. Va detto che la Mercedes non gli diede mai la possibilità di essere competitivo, ma il compagno di squadra gli fu superiore dal 2010 al 2012, portandolo al ritiro definitivo. In quei tre anni le monoposto erano cambiate moltissimo, e la carta d’identità indicava già oltre quarant’anni, compiuti all’inizio del 2009. Lewis potrebbe permettersi di pensarci per qualche mese, oppure tornare direttamente in Bahrain e dare una lezione di guida ai rivali più accaniti.