Fernando Alonso e Michael Schumacher ci hanno regalato delle splendide battaglie nella F1 del passato. Lo spagnolo le ricorda così.
Il dominio Ferrari ha segnato l’inizio del nuovo millennio per la F1, ma dopo qualche anno ha trovato la sua fine. Il nuovo padrone del Circus, dopo stagioni in cui Michael Schumacher ebbe ben pochi rivali, divenne Fernando Alonso, assistito dalla Renault diretta all’epoca da Flavio Briatore.
Lo spagnolo approfittò delle regole del 2005 per salire in cattedra, dominando la prima parte di stagione e resistendo al tentativo di rimonta della McLaren di Kimi Raikkonen nella seconda. L’asturiano chiuse i conti con due gare di anticipo, laureandosi campione del mondo, il più giovane della storia (primato poi passato a Lewis Hamilton ed in seguito a Sebastian Vettel).
La F1 è fatta di cicli e grandi rivalità, e Michael Schumacher vinse il suo settimo ed ultimo titolo nel 2004, ma non era ancora sazio. Dopo un 2005 da incubo, la rossa tornò sufficientemente competitiva l’anno dopo, anche se non ai livelli del passato. La Renault si dimostrò più forte nella prima parte del campionato ed Alonso riuscì ad allungare, ma la rimonta del tedesco fu quasi commovente da luglio in poi.
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La battaglia tra Fernando Alonso e Michael Schumacher fu una tra le più belle di sempre in F1. Si trattava del confronto tra il campione del mondo attuale e quello del passato, e quando mancavano due gare all’ultima bandiera a scacchi, la coppia si ritrovò a pari punti in classifica.
In Giappone, il ferrarista stava per vincere, ma la rottura del motore lo costrinse al ritiro, dovendo dire addio alle ambizioni iridate. Nando, oggi pilota dell’Alpine, ha ricordato con grande piacere quella battaglia infernale al podcast dell F1 “Beyond the Grid“, nel quale è tornato proprio su quegli anni.
“Penso che Michael Schumacher sia stato il più grande avversario della mia carriera intera, ma per molti versi l’ho visto anche come una specie di insegnante per me. Ero giovane, mi sono ritrovato in lotta per quel titolo e forse non ero neanche pronto per vincerlo contro un avversario del genere“.
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“Michael aveva un bagaglio di esperienza che non era paragonabile al mio. Ci sono state alcune gare in cui la Renault era più forte, con un pacchetto in grado di sfruttare molto bene le gomme. Quando facevo la pole position vedevo subito il timing nel parco chiuso, e mi accorgevo che Michael era quasi sempre secondo, vicinissimo a me. Ci fu una lotta accesa, poi lui fu sfortunato, ma credo che tutti si siano divertiti nel seguire la nostra sfida in quella stagione“.
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