Valentino Rossi parla a cuore aperto delle sensazioni in sella ad un prototipo MotoGP e come il tempo scorra diversamente dalla realtà.
Nella lunga intervista concessa al giornalista americano Graham Bensinguer, Valentino Rossi ha spaziato su molto argomenti, dai problemi passati con il fisco alla sua nuova avventura di padre, ma anche di motociclismo e della sua carriera durata ben 26 anni, in cui ha scritto pagine importanti di storia e avvicinato milioni di fan a questo sport. I suoi momenti memorabili hanno varcato i confini dell’immaginario di tifosi e appassionati. Ma dietro la leggenda si nasconde un uomo come molti altri, con i suoi pregi e virtù.
Il campione di Tavullia confessa anche le sue paure agonistiche, come quella di “sbagliare, di partire male, di commettere errori alla prima curva, di cadere. Hai paura perché è anche pericoloso, soprattutto all’inizio della prima curva quando arriviamo tutti insieme, in quel momento ti spaventi”. E poi racconta del pre gara, dell’adrenalina che pervade ogni pilota, di quel mix di ansia ed eccitazione che si vive ancor prima di piazzarsi sulla griglia di partenza. “Il problema più grande è un’ora, un’ora e mezza prima, quando devi mettere da parte tutto ciò che è esterno, la tua casa, tua moglie… Devi entrare in una dimensione diversa”.
Valentino Rossi fuori dal tempo…
Nella sua lunga carriera in classe regina si è dovuto adattare più volte a differenti stili di guida, con i prototipi che hanno assunto di anno in anno caratteristiche diverse con il cambio di fornitore pneumatici, con le modifiche alla centralina elettrica, l’ingresso dell’aerodinamica. Moto che richiedono maggior impegno fisico e mentale rispetto al passato: “Quello che ho imparato è che alcuni giorni sei il migliore e altri no. Non hai un segreto particolare che può cambiarlo”. Il segreto per il successo è difficile da decifrare, ma paradossalmente semplice a dirsi: “Nel nostro sport il migliore è quello che va al limite ma non lo supera e viaggia su questa linea sottile”.
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Si entra in una nuova dimensione quando si è in sella ad una MotoGP, come quando vai in apnea, con il tempo che viaggia diversamente dai ritmi tradizionali riservati ai comuni mortali. “Quando guardo una MotoGP da fuori mi spavento, va ad una velocità incredibile. Ma quando ci sei sopra il tempo scorre molto lentamente”, ha aggiunto Valentino Rossi. Infine c’è l’approccio alla gara, un altro elemento che può fare la differenza per l’ascesa sul podio: “Ho provato a giocare in modo strategico, non mi è mai piaciuto scappare. Mi piaceva di più duellare e provare a vincere la gara negli ultimi giri, questo è sempre stato il mio stile”.