Sono partiti i primi test privati dei team in vista del 2022. Ferrari e Alpha Tauri in pista per riprendere il ritmo, in attesa delle nuove vetture.
In attesa di capire come saranno veramente le nuove vetture, dopo il cambiamento regolamentare deciso nelle scorse stagioni e che partirà quest’anno, la F1 comincia a scaldare i motori. Sono cominciati infatti i primi test, anche se con vecchie vetture, da parte di alcuni team. E le prime a scendere in pista sono state Ferrari e Alpha Tauri.
A Imola, la scuderia minore collegata a Red Bull, di stanza in Italia, compirà diversi giri con l’auto del 2020, che riuscì a ottenere una incredibile vittoria a Monza con Pierre Gasly. Sarà proprio il francese il primo pilota a testare la sua condizione su una monoposto dopo questa parte di inverno fatta solo di allenamenti e simulatori. Una vettura dunque scelta da Alpha Tauri “vecchia” di due anni, mentre per la Ferrari c’è stata una scelta ancor più conservativa. Anche se i piani erano completamente differenti.
Ferrari, uno strano cambio di programma
Per la Rossa invece qualche intoppo per il suo test in casa, a Fiorano. In realtà la Ferrari aveva deciso di scendere in pista con la vettura dello scorso anno, visto che il cambio netto di regolamento rendeva comunque obsoleta la monoposto 2021, facendo venire meno la clausola che obbliga i team a usare per test privati auto di almeno due anni più “anziane”.
La realtà dice che tutti i team, d’accordo con la Fia, avevano stabilito la scorsa stagione che per i test del 2022 si potessero usare le vetture del 2021, anziché quelle di almeno due stagioni precedenti, in quanto le macchine di nuova generazione che debutteranno quest’anno saranno completamente diverse come concezione e quindi non ci sarebbe stata utilità nel travaso di informazioni. Ma c’è un intoppo: l’accordo infatti non è ancora entrato ufficialmente in vigore e questo ha impedito a Ferrari di scendere in pista con la vettura 2021.
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— Scuderia Ferrari (@ScuderiaFerrari) January 26, 2022
Alla luce di tutto questo, la Rossa ha chiesto chiarimenti alla FIA, che però ad oggi ancora non sono arrivati. Per questo si è deciso di scendere in pista con la SF71H, prima con il nuovo collaudatore Robert Shwartzman, giovane pilota russo del vivaio Academy della Ferrari, poi nei prossimi giorni con i titolari Charles Leclerc e Carlos Sainz Jr.
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Qualcuno ha paura della Rossa?
Dunque la decisione della Ferrari ha una motivazione ben chiara, ma ci si chiede come mai sia dovuta intervenire la FIA. C’è qualcuno che ha dato una soffiata e ha agito per impedire che scendesse in pista con la vettura del 2021 o è stata la stessa Ferrari a segnalare la cosa, chiedendo chiarimenti?
Secondo la Gazzetta dello Sport, qualcuno sembra averci messo lo zampino. Paura della Ferrari? Sarà, ma a dire il vero guerre di questo tipo ce ne sono sempre state, anche in passato. E poi basterebbe vedere cosa è accaduto lo scorso anno tra Mercedes e Red Bull, con proteste e avvocati chiamati in causa per ogni piccola presunta novità portata in pista. Dunque questa sarebbe la normalità. Anche se, a dire il vero, la precauzione presa dalla Ferrari sembra eccessiva. Anche perché voci di corridoio parlano di un team sceso in pista già in Bahrein con una macchina dello scorso anno, alla faccia dei chiarimenti FIA.