I test della Ferrari sul circuito privato di Fiorano hanno preso il via con Leclerc e Sainz. Celebrato anche un compleanno importante.
Charles Leclerc e Carlos Sainz hanno concluso senza problemi la seconda giornata di prove sul tracciato di Fiorano. Il test, voluto fortemente dalla Ferrari per consentire ai driver e al personale dei box di riprendere dimestichezza con la guida e le procedure, si è svolta senza contrattempi.
Al volante della SF71H del 2018 la coppia ufficiale schierata dal team di Maranello si è alternata, spinta da un buon numero di tifosi che, fedeli, malgrado la nebbia e il freddo si sono assiepati dietro alle reti venendo poi ricompensati con autografi vari.
Primo ad entrare il azione è stato il madrileno che ha cercato di accumulare chilometri senza prestare attenzione al cronometro. Al pomeriggio, con un clima più clemente, è stato invece il turno del monegasco che ha completato 48 giri per un totale di 143 km dedicati al recupero degli aspetti più pratici che si affrontano in un weekend di gara.
Domani, venerdì 28 gennaio, sarà Robert Shwartzman a riprendere il lavoro cominciato mercoledì. Il collaudatore avrà dunque l’opportunità di chiudere una sessione che si era aperta con un intoppo: lo stop imposto dalla FIA all’utilizzo della SF21 a seguito di una segnalazione presentata da un’altra scuderia, secondo cui nel regolamento non sarebbe stata esplicitata la possibilità di sfruttare le vetture del 2021 per questo genere di test.
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Una data simbolica per la Ferrari
Per i più romantici e appassionati di storia dell’automobilismo, ricordiamo che il debutto dalla line-up Rossa in vista della stagione 2022 è avvenuta in occasione di un compleanno speciale.
Era il 27 gennaio 1932 quando patron Enzo decise di apporre per la prima volta sulle proprie creature il Cavallino Rampante. Per vederlo in gara bisognerà invece attendere il 9 luglio dello stesso anno in occasione della 24 Ore di Spa.
Nel 1923 dopo il successo del Drake al GP del Circuito del Savio, Ravenna, Paolina Biancoli, madre di Francesco Baracca, mitico aviatore medaglia d’oro al valore per quanto fatto nel corso della Prima Guerra Mondiale, decise di regalare l’emblema che aveva accompagnato in tante vittorie il figlio scomparso nel 1918. Si trattava di un cavallo nero, con le zampe sollevate su sfondo grigio. La promessa era che gli avrebbe portato fortuna e così fu.
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Il Commendatore accettò infatti con piacere il dono ricevuto a sorpresa e decise di apportare un solo grande cambiamento. Sostituì il color argenteo con il giallo simbolo della sua Modena, trasformandolo nel logo che persiste tutt’ora.