Il nuovo team manager KTM Factory Racing, Francesco Guidotti, parla nel giorno della presentazione ufficiale delle livree 2022.
KTM ha presentato le nuove livree 2022 dei team Factory Racing e della squadra satellite Tech3. Ma è stata anche l’occasione per dare voce al suo nuovo team manager Francesco Guidotti, passato al box austriaco dopo un decennio di collaborazione con Ducati Pramac. Non si tratta semplicemente di un’offerta economica migliore, ma dell’occasione di ricoprire un incarico più prestigioso e poter collaborare più a stretto contatto con la casa madre.
Per il tecnico toscano si tratta di fare da ponte tra l’azienda di Mattighofen e i box, dove ci saranno Miguel Oliveira e Brad Binder a dove puntare a risultati prestigiosi. Dal canto suo trova una formazione già ben collaudata che necessita solo di limare dettagli, di orchestrare meglio l’organizzazione interna e conferire la sua pluriennale esperienza al servizio di un altro marchio. “Mi sento molto a mio agio in questo nuovo posto. Sono stato accolto calorosamente. Tutte le nuove strutture sono fantastiche, non esistevano 15 anni fa. Ora non vedo l’ora di iniziare a lavorare in pista, nel test di Sepang, anche se sarà difficile arrivarci perché abbiamo avuto alcuni casi positivi prima ancora di iniziare”.
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Guidotti ha un obiettivo prestigioso
Dal 1° gennaio è al servizio di KTM, ma ancora non ha apportato modifiche nella struttura di lavoro. Né Ha intenzione di farlo, non sarebbe nel suo stile: “Tutti insieme forma già una bella squadra, ho trovato gente molto motivata e non c’è nulla da cambiare. Bisogna solo migliorare un po’ l’organizzazione e dobbiamo spingere tutti insieme nella stessa direzione – ha aggiunto Francesco Guidotti durante una conferenza stampa online -. Sono certo che potremo ottenere risultati importanti”.
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Non arriva in KTM per dettare ordini, non è nelle sue competenze. Ogni decisione importante dovrà essere presa in collaborazione con Pit Beirer, ma non sono previsti radicali cambiamenti per il momento.. Poi sarà la pista a dare la sentenza. L’obiettivo è centrare la top-5 con almeno un pilota, impresa non facile, ma neppure impossibile, in un Mondiale dove le distanze sono molto ravvicinate e bastano pochi decimi per entrare o uscire dalla Q2. “Bisogna sempre guardare cosa stanno facendo gli altri, se hanno fatto grandi progressi. Quando i primi dieci in gara sono entro otto secondi, questo parla da sé”.