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Formula 1

Il ds Ferrari, mazzata ai tifosi: la notizia che non volevano sentirsi dire

Published by
Chiara Rainis

Il responsabile sportivo della Ferrari Mekies spegne l’entusiasmo dei tifosi e preannuncia un 2023 all’insegna dell’uniformità delle soluzioni.

Se il 2022 è stato salutato da tutti come l’anno della rivoluzione, il campionato venturo di F1 sarà esattamente l’opposto. Addio per sempre, quindi, alle speranze di rivivere l’epoca delle intuizioni, dei colpi di scena, delle genialate per avvantaggiarsi sulla concorrenza. In pista i tifosi vedranno auto copia-incolla manco si trattasse di un monomarca.

Laurent Mekies (Getty Images)

Una tendenza, per la verità, già sdoganata nel Circus e sbandierata con l’esigenza di ridurre i costi e compattare le prestazioni tramite la standardizzazione delle componenti.

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A questo proposito si è espresso Laurent Mekies, il quale, pur confermando l’euforia diffusa per questo mondiale annunciato come quello della svolta per il Circus, ha messo le mani avanti e frenato sul punto della diversità. In poche parole, per il direttore sportivo in azione vedremo la stessa macchina con livree differenti. Forse un po’ meno nella campagna che scatterà il prossimo 20 marzo dal Bahrain, molto di più in quella successiva.

Che ci siano già dei dubbi latenti sulla direzione intrapresa dalla classe regina per tentare di rendere le corse più spettacolari?

La sensazione è un po’ questa e confermata dall’ingegnere della FIA e di Liberty Media Nikolas Tombazis,  deus ex machina delle modifiche imposte a partire da questo campionato. Per il tecnico greco già le monoposto che osserveremo in azione dal 22 febbraio per i test del Montmelo, saranno piuttosto simili ad occhio nudo, o almeno per chi è meno esperto.

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Durante un meeting svoltosi nel 2019 mostrammo ai team tutte le vetture in griglia renderizzate e dipinte di bianco. Nessuno seppe distinguerle. Ciò significa che non è una novità che ci siano delle convergenze esternamente“, ha puntualizzato confermando che il trend resterà quello noto.

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Chiara Rainis

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