Alla presentazione della nuova Ferrari mancano un paio di settimane, ma l’attesa cresce di giorno in giorno. Ecco che cosa cambierà.
In casa Ferrari le parole stanno per lasciar spazio ai fatti. Nella giornata di ieri, il Cavallino ha annunciato il nome della monoposto che verrà presentata il 17 febbraio, che celebrerà l’anniversario dei 75 anni che la casa di Maranello compirà in questo 2022. Per tale motivo, la vettura si chiamerà F1-75.
Negli ultimi anni, questa volontà di celebrare compleanni e ricorrenze con nomi particolari affibiati alle macchina non ha portato un granché bene, come dimostrato dalla disastrosa SF1000 o dalla SF90, che resta comunque l’ultima ad aver vinto un Gran Premio per la Scuderia modenese.
La Ferrari abbandona la dicitura SF per la prima volta dal 2014, quando il modello venne denominato F14 T. Anche in quel caso, si trattò di un flop clamoroso, che chiuse per appena due volte sul podio senza mai vincere, segnare una pole position o partire in prima fila. Ovviamente, nel 2022 le ambizioni sono e devono essere diverse. Da tempo si parla della volontà della rossa di giocarsi il titolo, cosa che stavolta dovrà verificarsi dopo anni di grandi delusioni.
La rossa ha investito tempo e denaro nello sviluppo del nuovo progetto, sacrificando la seconda parte del 2020 e tutto il 2021 per concentrarsi sulla nuova vettura. La parte più importante delle nuove vetture sarà il fondo, dove il ritorno dell’effetto suolo e l’avvento dei canali Venturi potrà permettere agli ingegneri di sbizzarrirsi.
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Ferrari, ecco le zone più innovative della nuova rossa
La Ferrari ha spinto moltissimo sul nuovo motore, detto Superfast. Dal 20 marzo in poi, giorno del Gran Premio del Bahrain, le power unit verranno congelate sino al termine del 2025, per cui quelli attuali dovranno durare per ben quattro stagioni consecutive. Questo significa che sbagliare un’unità propulsiva significherebbe dover rincorrere ancora per molti anni.
La parola d’ordine scelta dal Cavallino per il lancio della nuova monoposto è innovazione: per troppi anni, la Ferrari si è dimostrata incapace di saper ben leggere i regolamenti, presentandosi con delle vetture troppo convenzionali che non riuscivano a sfidare i colossi Red Bull e Mercedes.
Nel 2022 si prenderà spunto dalla SF70H del 2017, che introdusse dei concetti aerodinamici poi copiati da tutti, come lo schema delle pance e la disposizione dei bargeboard. Questi ultimi non ci saranno nel prossimo campionato dopo essere stati banditi dai regolamenti, ma è chiaro che qualche diavoleria, in fin dei conti, gli ingegneri riusciranno ad inventarsela comunque.
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Le zone più interessanti, come detto inizialmente, saranno quelle del fondo che non sarà più scalinato, ma anche quella della carrozzeria. Il disegno di quest’ultima potrebbe fare una bella differenza, poiché sarà fondamentale recuperare il carico aerodinamico perso dalle ali e dai bargeboard con il corpo vettura. Una delle forze della monoposto 2017 era quella di avere una carrozzeria efficiente, che aveva l’unico difetto di causare molta resistenza all’avanzamento riducendo le velocità di punta. Per il resto, quella vettura è un ottimo esempio a cui rifarsi.