Brivio è tornato a parlare dell’approdo di Valentino Rossi in Yamaha nel 2004 e ha raccontato alcuni retroscena.
Non sono stati in pochi a pensare che il passaggio dalla Honda alla Yamaha fosse una pazzia, ma Valentino Rossi sentì l’esigenza di cambiare. I rapporti con la casa di Tokio non erano più idilliaci e la corte di quella di Iwata lo convinse ad accettare una nuova sfida.
Il pilota pesarese decise di scommettere e alla fine ebbe ragione. La Yamaha gli mise a disposizione una M1 subito molto competitiva e in grado di esaltare le sue qualità di guida. Fondamentale anche il fatto che il Dottore abbia potuto portare con sé diverse figure che lavoravano con lui in Honda e che nel nuovo team hanno potuto dare la loro impronta.
Vittoria all’esordio a Welkom (Sudafrica) e anche titolo conquistato nel primo anno con il marchio dei tre diapason. Una bella storia che ha portato anche altri tre mondiali MotoGP. Rimane qualche rimpianto per le corone iridate perse nel 2006 e nel 2015, però l’esperienza “yamahista” di Vale è assolutamente positiva.
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Davide Brivio in un’intervista concessa a Motosprint ha parlato nuovamente dell’arrivo di Rossi in Yamaha e ricorda che il ruolo di Masao Furusawa fu determinante: “Prima dell’arrivo di Furusawa stavamo provando a convincere Yamaha a prendere Valentino, ma senza successo. Il primo incontro tra i due fu carino, cordiale. Fu lui a fare una grande azione in Yamaha per convincere il presidente”.
Furusawa era da non molto il responsabile racing della casa di Iwata e spinse per avere il pilota italiano. Ebbe un ruolo molto importante dell’operazione.
“Yamaha non voleva Valentino Rossi”: Brivio svela il retroscena
Brivio, allora team manager, ammette che, in realtà, non c’era l’idea di vincere subito con Valentino: “Il 2004 doveva essere l’anno per sistemare la moto, lui si sarebbe adattato e poi avrebbe puntato a vincere nella stagione seguente. Trionfò subito, anche se la moto non era perfetta. Non posso dire che fu inaspettato, ma lo ritenevamo molto difficile”.
Effettivamente, la Honda aveva dominato negli anni precedenti proprio con Rossi e dunque era difficile immaginare che la Yamaha potesse subito batterla. Tra l’altro, nel 2003 il team di Iwata era salito sul podio una sola volta e dunque era davvero complicato pronosticare un successo immediato. Brivio ha spiegato che l’idea era di vincere nel 2005, quando Yamaha Motor avrebbe festeggiato i 50 anni.
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Invece, il Dottore e la nuova squadra trovano presto la giusta alchimia e i risultati. Aver lasciato Honda è stato qualcosa di coraggioso dal punto di vista sportivo, però il pesarese ha avuto ragione nell’accettare una nuova stimolante sfida.
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