In Gran Bretagna hanno fatto scalpore gli audio tra Masi e la Red Bull nel concitato finale di Abu Dhabi. E le accuse sono chiare.
La F1 accende i riflettori sulle nuove monoposto che scenderanno in pista nel 2022, ma a tenere banco è ancora il finale della scorsa stagione. Tutti vogliono vedere le nuove auto, frutto dei regolamenti che entrano in vigore da quest’anno, ma la testa di molto, soprattutto nel paddock, è ancora ferma a dicembre, quando si è deciso il campionato e la sfida tra Lewis Hamilton e Max Verstappen. Sotto la lente d’ingrandimento le decisioni prese dal Race Director Michael Masi durante il regime di Safety Car, che hanno portato Mercedes e Red Bull la reazioni completamente diverse, ovviamente.
La FIA, grazie alla spinta del nuovo presidente Mohammed Ben Sulayem, ha aperto un’indagine e con un comunicato ha precisato che “nessuna decisione è stata presa in merito” a quanto accaduto ad Abu Dhabi. Ma ha dato delle precise scadenze. Infatti gli esiti di questa analisi “saranno presentati all’incontro della F1 Commission previsto a Londra il prossimo 14 febbraio, dopo un’aperta discussione con tutti i piloti di F1, e saranno poi approvati dal Consiglio Mondiale del Motorsport nel meeting del 18 marzo in Bahrain”.
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Nelle ultime ore però i media britannici sono tornati a parlare del finale di Abu Dhabi. E hanno promesso sviluppi clamorosi. Infatti hanno annunciato di avere nuove prove che dimostrano che Michael Masi ha seguito le istruzioni della Red Bull. In pratica un modo per favorire Verstappen nella corsa al titolo, decisa proprio nel giro conclusivo.
“Un nuovo ‘filmato nascosto’ mostra che Michael Masi ha dato esattamente ciò che la Red Bull ha chiesto“, ha titolato il British Express proprio nel giorno in cui il team Red Bull ha presentato la sua nuova vettura. Mentre la BBC ha aggiunto che “messaggi radio emersi tra l’uomo della Red Bull Jonathan Wheatley e il direttore di gara Masi forniscono ulteriori prove che il direttore di gara sta rispondendo al suggerimento della Red Bull su come dovrebbe finire il periodo di safety car”.
Ma, a vedere bene, la comunicazione tra Red Bull e Masi non è una nuova prova nell’indagine del GP di Abu Dhabi. Infatti gli audio erano già stati diffusi dalla Formula 1 lo scorso 16 dicembre in un video di YouTube che analizzava nel dettaglio i minuti finali della gara. E si sentiva chiaramente Wheatley, direttore sportivo della Red Bull, parlare con Masi durante il periodo di safety car.
“Quelle auto che sono un giro in meno. Non devi lasciargli fare un giro intero per riportarle dietro. Devi solo lasciarle andare via e poi abbiamo un’altra gara”, il pensiero di Wheatley espresso via radio a Masi, che poco dopo ha risposto con un laconico quanto chiaro “Capito”. E così in effetti è andata, con le auto tra Hamilton e Verstappen uniche a sdoppiarsi e la gara che è ripresa con un solo giro a disposizione, proprio per permettere lo “show finale”.
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Ma nonostante gli audio non siano nuovi, la BBC ha sentenziato: “Questi audio danno l’impressione che Masi abbia deciso a favore della Red Bull e contro la Mercedes. C’è consenso nel paddock di F1 sul fatto che Masi abbia agito contro il regolamento e quindi abbia influenzato direttamente la decisione del campionato”. E la risposta Red Bull? Non è arrivata, mentre c’è stata quella FIA, che a RacingNews365 ha ribadito come quegli audio siano noti da tempo e che sono parte delle prove utilizzate nell’indagine su tutti gli eventi del GP di Abu Dhabi. Ma saranno decisivi sul futuro di Masi? A breve lo scopriremo.
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