Prima giornata di test in Indonesia positiva per Aleix Espargaro dal punto di vista del cronometro. Ma lo spagnolo ai box ne ha avute per tutti.
Dopo cinque estenuanti giorni di test a Sepang, in Malesia, la MotoGP si è spostata in Indonesia per testare il nuovo Mandalika Street Circuit, nell’isola di Lombok. Un circuito interessante, con 11 tornanti a destra e cinque a sinistra e il rettilineo più lungo è di 507 metri. Qui si è già cimentata la Superbike, con il campione del mondo Toprak Razgatlioglu che qualche mese fa ha ottenuto la pole position nel Campionato Mondiale. Ma se i campioni delle derivate di serie hanno accolto favorevolmente il tracciato, lo stesso non si può dire per quelli della MotoGP.
La pista infatti si è presentata decisamente non all’altezza, con tanto sporco che ha costretto i piloto a correre per i primi 20 minuti per fare da veri e propri spazzini. Dunque tutto tempo perso per i team, che non hanno digerito troppo la decisione della Dorna. E tra i più arrabbiati ci sono Aleix Espargaro e l’Aprilia.
MotoGP, test Mandalika Giorno 1: tempi e classifica. Honda davanti
Il pilota spagnolo è stato insieme al fratello Pol tra i più veloci della prima giornata in Thailandia. Ma nonostante questo, tolto il casco, non ha nascosto la sua delusione per quanto accaduto nella prima parte di giornata. “La pista non era pronta, all’inizio non potevi guidare bene, era davvero troppo pericoloso. Siamo abituati a tracciati con molta polvere, anche sul circuito di Losail a Doha abbiamo sempre sabbia in pista il primo giorno. Ma dopo qualche giro va bene. Ma oggi qui a Mandalika è andata male”.
Poi ha rincarato la dose: “Era impraticabile e molto pericolosa, non era abbastanza sicuro guidare. Non mi è piaciuta la decisione presa dalle squadre e dai dirigenti della Dorna perché ci hanno obbligato a pulire la pista con le nostre moto. Ero molto arrabbiato. Ovviamente il piano ha funzionato, perché se si lasciano fare 20 giri in cerchio a 24 moto, la linea ideale alla fine avrà più grip. L’asfalto è diventato più pulito da un giro all’altro. Ma non può essere la soluzione. Non verrò più in Indonesia per pulire la pista“.
Dunque una giornata sì positiva, ma comunque rovinata da quanto accaduto prima. E per questo Espargaro ha continuato il suo attacco: “C‘è solo una persona che può costringermi a guidare ed è il nostro boss in Aprilia, Massimo Rivola. E forse anche il boss Piaggio Colaninno. Ma nessun altro ha il diritto di obbligarmi a correre su una pista pericolosa. Soprattutto non in un test. Ci guido quando mi va bene. Voglio decidere da solo quando guidare, ossia quando non è troppo pericoloso. Se voglio aspettare, aspetterò”.
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Infine l’attacco agli altri team: “Perché dovrei pulire l’asfalto per gli altri? Alcune squadre hanno approvato e spinto la decisione di Dorna perché hanno bisogno di più tempo in pista di noi. Questo non è giusto. Ma poi ho visto tutti i miei colleghi della MotoGP guidare, in condizioni molto pericolose. Sono davvero arrabbiato”. Chissà però se a bocce (anzi moto) ferme, all’interno del box, guardando i suoi tempi, Espargaro avrà trovato modo per calmarsi e anzi, cominciare a sorridere.
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