La F1 sta affrontando la più grande rivoluzione tecnica della propria storia. Secondo Christian Horner c’è un rischio non da poco.
La Red Bull ha appena presentato la sua RB18, la prima F1 concepita a Milton Keynes in base alle richieste dell’effetto suolo. Tuttavia, la vettura che abbiamo visto qualche giorno fa non ha probabilmente neanche un bullone di quella che si vedrà tra poco più di una settimana in pista a Barcellona.
Sul web, pochi minuti prima dell’unveiling, hanno iniziato a circolare alcune foto della nuova auto, che somigliava sin troppo al modellino presentato dalla FIA lo scorso luglio a Silverstone. Tutti hanno pensato ad fake, riponendo maggior fiducia nella diretta streaming con cui i campioni del mondo piloti stavano presentando la vettura.
Purtroppo per i fan, i loro desideri non sono stati esauditi: la Red Bull non ha svelato la propria F1 ma soltanto una showcar griffata dal nuovo title sponsor Oracle, che ora colora le fiancate della monoposto dopo un solo anno di collaborazione. Il titolo mondiale vinto da Max Verstappen ha attirato molte grandi aziende, ma tutto ciò a chi ama questo sport non interessa.
A darci qualche indizio in più sul nuovo corso che ha imboccato il Circus ci hanno pensato Aston Martin e McLaren, con delle vetture davvero bellissime. Lance Stroll è stato il primo a portare una monoposto 2022 in pista, per uno shakedown sul tracciato di Silverstone. Ovviamente, per capire qualcosa dal punto di vista cronometrico è troppo presto, ma per fare sul serio manca davvero pochissimo.
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La F1 ha puntato sul ritorno all’effetto suolo, che mancava dai primi anni Ottanta, ma anche su altre novità. Tra quelle visibili spicca la forma della carrozzeria, con ali anteriori e posteriori molto più semplici rispetto al passato. Le gomme Pirelli sono dotate di cerchioni da 18 pollici e passaruota, ma a far scalpore è anche il ritorno dei copricerchi che erano scomparsi nel 2010.
Come ha dichiarato anche Max Verstappen nel corso della presentazione della Red Bull, gli pneumatici anteriori sono più stretti ed alti, ed i piloti avranno maggiori difficoltà a livello di visibilità. L’avvento dei copricerchi e le dimensioni maggiori delle gomme potrebbero rallentare le procedure di pit-stop, già resi più lenti nella seconda parte del 2021 da una direttiva della FIA.
A tal proposito si è espresso Christian Horner, team principal di Red Bull F1, il quale teme che i velocissimi cambi gomme verranno nettamente rallentati. L’austriaco ne ha parlato proprio nel corso dell’unveiling della “finta” RB18, annunciando: “I nuovi cerchioni avranno sicuramente un grande impatto sui pit stop, perché le ruote e le gomme sono più pesanti e più grandi. Quindi penso che non batteremo il record del mondo la prossima stagione“.
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Tutto ciò non piacerà troppo ai fan, affascinati da prestazioni sempre migliori anche se in aspetti non direttamente legati alla pista. Ovviamente, i meccanici studieranno dei metodi che andranno ad ottimizzare le tempistiche, ma soste della durata inferiore ai due secondi saranno molto difficili da vedere.
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