Il sette maggio 2020, nello stabilimento FCA di Termoli, è stato assemblato l’ultimo motore FIAT Fire, acronimo di Fully Integrated Robotized Engine, pensionando definitivamente il GPL.
L’alimentazione a gas rappresenta una ottima soluzione per limitare i costi. In un mondo sempre più “alla spina”, almeno nelle intenzioni, a seguito della demonizzazione del diesel e di un costo della benzina, follemente, alto, i motori GPL avrebbero potuto rappresentare anche in futuro una valida ed economica alternativa. Nella scelta di una vettura la voce costi ha una importanza capitale. In tanti hanno scelto in passato un’auto a GPL o a metano, o di trasformare la propria vettura a benzina per tale motivo.
E’ risaputo che un pieno di gas, nonostante gli attuali rincari, è meno costoso di quello di un motore a benzina. Il problema è che il prezzo delle vetture a gas è superiore, salvo promozioni, di un’auto tradizionale. La trasformazione a posteriori, eventualmente, si paga cara, in media una cifra tra i 1000 e i 2000 euro. Insomma, il passaggio all’alimentazione a metano o GPL comporta una spesa non indifferente. Nella mentalità di molti, inoltre, è rimasto un concetto, non del tutto falso, che le auto a gas sono anche più pericolose.
Una volta, comunque, decisi ad investire i propri risparmi per una vettura GPL, i problemi non sono certo finiti. Il serbatoio del GPL va sostituito ogni dieci anni ad un costo di almeno 500 euro, mentre nel caso del metano le bombole vanno tenute sotto controllo ogni quattro anni. I costi di verifica variano in base alla casa costruttrice, ma anche la manutenzione ordinaria è più costosa rispetto alle auto con motori classici. Negli anni le prestazioni dei motori a gas sono migliorate, ma la risposta di un motore a benzina rimane ancora oggi imbattibile. Per non parlare della rete dei benzinai rispetto ad un numero ancora esiguo di distributori e fuori dal centro città che possono alimentare le automobili a gas.
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GPL? La scelta della FIAT
A Termoli, il 7 maggio 2020, è stato calato il sipario sulle auto GPL del gruppo che oggi è rientrato in Stellantis. Un addio che ha rattristato numerosi clienti della casa italiana che avevano investito e sperato in una maggiore diffusione dei motori a gas. Oltre alle problematiche esposte in precedenza nell’articolo, la diffusione delle nuove tecnologie ha reso più difficile lo sviluppo. Le pressioni dall’alto, senza contare le normative antinquinamento, hanno fatto il resto.
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La FIAT ha annunciato che punterà sull’elettrificazione e la fusione con PSA va nella direzione di vetture alla spina. Oltre alle EV, si è scommesso sulle ibride leggere, vedasi la 500 Hybrid e la Panda (date una occhiata alle linee del nuovo modello). La scomparsa del motore FIRE nel 2020 ha calato la saracinesca sulle versioni a GPL delle auto del gruppo FCA. Il futuro è una pagina bianca tutta da scrivere, ma agli automobilisti italiani è stata negata l’opportunità di acquistare i modelli GPL della casa torinese che, senza pretese prestazionali, riuscivano alla lunga a garantire un certo risparmio.