Il nuovo sistema di variatore d’altezza presentato da Ducati negli ultimi test è al centro di diverse polemiche. E arriva la risposta del team.
Prima era sempre ad inseguire gli altri. Ormai però è da diverse stagioni che l’aria in MotoGP è cambiata e la Ducati è diventata per tutti un riferimento per quanto riguarda le novità tecniche. Grazie all’estro di Gigi Dall’Igna e al suo team di lavoro, la casa di Borgo Panigale in ogni stagione sta introducendo nuovi elementi che fanno scuola. Tanto che un po’ tutte le squadre sono costrette a “copiarla” per ottenere gli stessi vantaggi. A partire dalle ali, comparse diverse stagioni fa e che la casa italiana ormai affina ogni anno per migliorare la propria aerodinamica.
Adesso però, dopo i primi test, le novità ulteriori portate in pista dalla Ducati sono finite nel mirino delle altre case. Ed è nata subito la polemica.
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La Ducati GP22 già nella bufera
La nuova rossa di Borgo Panigale, presentata nei giorni scorsi prima dei test in Indonesia, parte favorita per il Mondiale. La GP22, questo il nome della nuova Desmosedici, monta un motore che ha beneficiato di una evoluzione di due anni: un 4 cilindri a V di 90°, 1000 cc, 4 tempi, raffreddato a liquido, un gioiello tecnologico che tutti provano a imitare per la potenza che sprigiona ma che nessuno riesce a raggiungere.
Il motore negli anni scorsi era stato oggetto di discussione, ma quest’anno nel mirino è finito il nuovo variatore d’altezza presentato durante gli ultimi test. In realtà non si sa moltissimo di questo nuovo marchingegno inventato da Dall’Igna, ma tra i team, come capita spesso con Ducati, c’è un certo uno scetticismo sul fatto che rispetti le norme tecniche.
The unboxing we’ve all been waiting for 😍 #DucatiLenovoTeam pic.twitter.com/U8j1cjnf0p
— Ducati (@DucatiMotor) February 13, 2022
Tra i maggiori “contestatori” c’è stata l’Aprilia, con Romano Albesiano, secondo cui questo avantreno dinamico non è molto utilizzabile nel mondo reale ma che sarà copiato un po’ da tutti. Ma ha anche sottolineato come certe novità potrebbero essere limitate a breve. Un’azione quindi che sarà intrapresa dalle rivali della Ducati non tanto per la pericolosità in sè del dispositivo ma per i costi di sviluppo che sarebbero esagerati. Anche se il pilota Aprilia Aleix Espargaro subito dopo aver visto la novità Ducati ha puntato invece sul primo aspetto, ricordando che con questi nuovi “aggeggi” il rischio è quello di distrarsi dalla guida e rischiare seriamente qualche errore.
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A rispondere alle polemiche che si sono alzate nelle ultime ore è stato il direttore sportivo Paolo Ciabatti, che dai microfoni di Sky Sport ha ribadito come la storia contro la Ducati si ripeta ancora una volta, visto quanto accaduto per le ali e il cucchiaio davanti la ruota posteriore. E ha tenuto a ribadire come la casa italiana “innova rimanendo dentro il regolamento”. Poi ha affermato come una eventuale battaglia legale sulla sua correttezza spetterà agli altri costruttori ma che una iniziativa del genere ovviamente non farebbe piacere.
“Noi abbiamo sviluppato dei sistemi che hanno richiesto tempo e investimento da parte dell’’azienda: sentire che questi vengano messi in discussione ci fa dispiacere”, ha concluso poi Ciabatti. Ma ora che succederà? Nelle prossime settimane scopriremo se inizierà anche la battaglia fuori dalla pista.