Melandri ricorda la grande delusione per il titolo mondiale Superbike perso nel 2012, quando correva per la BMW e sprecò una grande chance.
Sicuramente uno dei maggiori rimpianti della carriera di Marco Melandri è quello di non essere riuscito a laurearsi campione del mondo Superbike. Pur essendo il pilota italiano con più gare vinte nella categoria, non ha conquistato mai la corona iridata.
Al debutto nel campionato mondiale delle derivate di serie nel 2011 arrivò secondo con la Yamaha nella classifica generale, ma a distanza dal campione Carlos Checa della Ducati. La grande occasione l’ha avuta l’anno successivo, quando correva per la BMW.
Una serie incredibile di cadute nel finale della stagione 2012 compromisero tutto, favorendo i rivali Tom Sykes (Kawasaki) e Max Biaggi (Aprilia). Quest’ultimo vinse per mezzo punto. Il ravennate arrivò terzo con 29,5 punti di distanza. I quattro zeri collezionati tra Nurburgring e Portimao pesano come macigni.
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SBK, Melandri ricorda la delusione del 2012: BMW colpevole
Sicuramente Melandri ha le sue responsabilità per gli errori commessi nel finale di quel campionato SBK 2012. In Germania cadde in Gara 1 mentre era terzo e in Gara 2 mentre era in testa. In Portogallo andò giù al primo giro della prima manche e non poté partecipare alla seconda per i postumi dell’incidente.
Ma l’ex pilota ha sempre raccontato che delle colpe sono anche della BMW. Interpellato da Speedweek sull’argomento, ha confermato cosa successe quell’anno: “Alcune cadute sono colpa mia, ma sono iniziate quando tutto stava cambiando nella squadra. Al Nurburgring venne Schaller a dirci saremmo stati tutti senza lavoro l’anno seguente. Mancavano tre round alla fine della stagione ed ero in testa. Come fai a vincere un titolo in una situazione così?”.
Stephan Schaller ai tempi era l’amministratore delegato di BMW Motorrad e la sua comunicazione fu un autentico disastro. Di certo non aiutò Melandri e il team a lavorare con il migliore clima possibile. Sarebbe sicuramente sbagliato incolpare solo lui del Mondiale Superbike perso, però diede un suo contributo al mancato successo.
Schaller ritenne partecipare al campionato e in generale alle corse sarebbe stato solo un costo, senza alcun costo in termini di marketing e altro, quindi se ne sbarazzò. Dato che c’erano tante persone con contratto biennale, comunque la casa di Monaco di Baviera fu presente nel 2013 come BMW Italia. Melandri stesso corse ancora con il marchio tedesco, prima di passare in Aprilia nel 2014.
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Il ravennate ha certamente dei rimpianti per come andò il 2012. Poteva davvero laurearsi campione del mondo e aggiungere una bella soddisfazione alla sua lunga carriera da pilota. BMW è tornata nel WorldSBK nel 2019 e spera di vincere ciò che non ha vinto allora, però la strada è lunga.