L’Audi è uno dei principali costruttori mondiali di automobile, ricca anche di storia nel motorsport. Scopriamo meglio la casa tedesca.
Fondata nel 1909 come “August Horch Automobilwerke GmbH“, l’Audi assunse la denominazione attuale nel 1910, e nel giro di mezzo secolo sarebbe diventata uno dei punti di riferimento mondiali per quanto riguarda l’automotive. La nascita della casa tedesca avvenne a Zwickau, città della Sassonia, ed avvenne per mano di August Horch.
Si trattava di uno dei principali pionieri della nascita e dello sviluppo dell’autoveicolo in Europa, nel periodo a cavallo tra la fine del diciottesimo e l’inizio del diciannovesimo secolo. La prima Audi della storia venne alla luce nel 1910 e fu chiamata Typ A, sostituita l’anno seguente dalla Typ B. In seguito arrivà anche la Typ C.
Proprio la Typ C fu la vettura con la quale la casa tedesca fece il proprio debutto nel mondo del motorsport. A dare maggior rilievo alla casa, fu sicuramente la massacrante gara della Österreichische Alpenfahrt, ovvero la “Corsa Alpina dell’Austria”, vinta per tre volte di seguito dalla Typ C, nelle edizioni 1912, 1913 e 1914.
La storia della casa di Ingolstadt si incontrò inevitabilmente con le due Guerre Mondiali, dalla quale tutta la Germania uscì a pezzi. Negli anni Cinquanta avvenne l’ingresso nel gruppo Volkswagen, di cui la casa dei quattro anelli fa ancora parte quest’oggi. A livello di produzione, la crescita maggiore è avvenuta tra gli anni Ottanta e Novanta, fino al graditissimo ritorno nel motorsport.
Audi, significato della parola e successi nel motorsport
La parola scelta da August Horch per la denominazione della sua azienda fu, appunto, Audi, la cui denominazione deriva da un vocabolo latino che significa “ascolta”, traduzione del termine tedesco “horch”, che era appunto il cognome del fondatore del marchio, entrato poi nella storia sia nel settore dell’automotive che nel motorsport.
I successi nei rally e nei campionati di turismo tedeschi sono ancora nel cuore degli appassionati, anche se i successi più clamorosi riguardano il mondo dell’endurance, dove la casa di Ingolstad ha letteralmente fatto la storia. Nel 1999, sotto la gestione del team Joest, avvenne il debutto alla 24 ore di Le Mans, conclusa al terzo posto.
Dopo un anno di apprendistato, i tempi erano ormai maturi per andare a prendere la prima vittoria, arrivata prontamente nel 2000. La R8 Sport si impose con Emanuele Pirro, Frank Biela e Tom Kristensen, che furono in grado di ripetersi anche nelle due edizioni successive.
Nel 2001 fu il momento della prima vittoria di un motore benzina ad iniezione diretta, ma non fu l’unico successo storico dell’Audi: nel 2006 arrivò il primo successo di un diesel con la R10 TDI, mentre nel 2012 venne siglata la prima volta di un motore ibrido grazie alla R18 e-tron quattro di Marcel Fassler, André Lotterer e Benoit Treluyer.
Il trio ha siglato anche l’ultimo successo della casa di Ingolstadt alla maratona francese, nell’ormai lontano 2014. Attualmente, i trionfi dei tedeschi sono 13, ma dal prossimo anno l’obiettivo è quello di riprendere la striscia vincente. L’Audi tornerà infatti in top class con una LMDh per dare l’assalto alla prima posizione, sfidando Toyota, Peugeot, Porsche, Ferrari, BMW, Acura e tanti altri.
Tra gli obiettivi futuri c’è anche un papabile ingresso in F1, programmato per il 2026. L’ipotesi più accreditata è quella di acquistare la McLaren, ma anche la Porsche potrebbe entrare nel Circus e motorizzare la Red Bull. La casa di Ingolstadt si era interessata diverse volte ad entrare nella massima serie, rinviando, tuttavia, i propri propositi.
In questa occasione il vento sta cambiando, dal momento che i nuovi costruttori hanno ottenuto l’eliminazione della MGU-H dalle prossime power unit. Questo potrebbe essere un buon motivo per convincere le forze tedesche ad entrare ed aggiungersi alla sfida per le prime posizioni.