A distanza di 10 anni dalla tragedia di Sepang, il docu-film sulla vita di Marco Simoncelli è un omaggio imperdibile per i fan. Le parole di Valentino Rossi sono veramente toccanti.
Su Sky è disponibile il docufilm “Sic” sulla storia di Marco Simoncelli. Aneddoti e aspetti mai visti del campione italiano, prematuramente scomparso il 23 ottobre 2011 a Sepang, sono trattati con una delicatezza straordinaria. Prodotto da Sky Original, l’opera di Alice Filippi, è uno spaccato di un motociclismo già così lontano, anche se sono trascorsi soli dieci anni. Il motomondiale è cambiato tanto nelle ultime stagioni, e ciò lo si capisce percependo l’atmosfera che si respirava negli anni d’oro di Marco.
Simoncelli è stato campione del mondo 250 nel 2008 in sella alla sua mitica Gilera, un talento precoce che avrebbe fatto molta strada anche in MotoGP. Da appassionati avremmo sognato un film diverso, o meglio un finale diverso perché la storia di Marco Simoncelli è una trama che meritava un oscar. Nato a Cattolica il Sic salì su una minimoto a sette anni. I genitori compresero alla svelta le potenzialità del giovane centauro. A 12 anni Marco era già diventato campione italiano.
L’ascesa non si arrestò ai confini nazionali e prese parte al campione europeo, arrivando in seconda posizione. Nel 2001 il riminese partecipò al trofeo Honda NR e al campionato italiano 125 GP, figurando tra i maggiori protagonisti. Nel 2002 gli si presentò l’occasione di debuttare, a campionato in corso, in classe 125 nel Gran Premio della Repubblica Ceca al posto di Jaroslav Hules. Nella gara successiva Marco conquistò i primi tre punti della sua carriera nel motomondiale, in occasione del Gran Premio di Portogallo.
Marco Simoncelli, la dedica di Valentino Rossi
Tutta la carriera del Sic viene descritte con enfasi e passione nel docufilm in onda su Sky. Dopo un convincente esordio nella classe minore, Marco fu confermato per la stagione successiva, sempre in sella all’Aprilia. Nel 2004 si tolse la soddisfazione di salire sul gradino più alto del podio, in occasione della gara di Jerez de la Frontera. Il quinto posto in graduatoria generale, nel 2005, in 125 lo spinse al passaggio in 250 per la stagione 2006. Nella classe di mezzo, inizialmente, il nativo di Cattolica ebbe delle difficoltà. Simoncelli aveva un carattere unico: solare e diretto. Anche il suo stile di guida era molto particolare, determinato da una struttura fisica strana per un rider.
Nel docu-film Valentino Rossi, al riguardo, ha dichiarato: “Marco era molto molto simpatico, ma proprio simpaticissimo. Un “patacca” romagnolo, uno scemo, diceva sempre stupidaggini, poi lo rendeva ancora più simpatico questo suo fisico secondo me perché era strano. Aveva le gambe lunghe, poi il resto era lungo normale quindi faceva un po’ ridere, mi sembrava un po’ Pippo perché aveva queste movenze un po’ da gattone, quindi faceva ridere anche per come era“.
Nella classe di mezzo, Simoncelli si laureò campione del mondo nel 2008. L’anno successivo decise di rimanere in 250, ma non riuscì a difendere il titolo conquistato l’anno prima. A 23 anni debuttò in MotoGP nel 2010, chiudendo la stagione con 125 punti in ottava posizione. Nel 2011 il romagnolo stava iniziando ad arrivare pian piano tra i primi. Prima del drammatico epilogo in Malesia Marco Simoncelli, si era classifica secondo nel GP precedente in Australia. Rimarrà il suo miglior risultato in top class.
Valentino Rossi ha raccontato un aneddoto su Marco: “C’era questo ragazzo che andava forte poi è arrivato nella 125, ha vinto qualche gara, grande passione come me, grande volontà e anche lui un grande talento a guidare. Sotto questo punto di vista ci siamo trovati. E ci siamo trovati subito in questo posto che era una cava vera e propria dove durante la settimana lavoravano e nel weekend noi preparavamo questa pista dove giravamo con le moto da cross. Io giravo con i miei amici ma anche a me serviva uno bravo, uno veloce per sfidarmi per cercare di alzare il livello“. Una amicizia che sarebbe proseguita tra sfide in pista e sulle moto da cross sugli sterrati. Il destino ha voluto diversamente. Ovunque tu sia, ciao Sic.