Mercedes e Red Bull divisi anche sulla Ferrari. Ecco cosa hanno detto del propulsore della Rossa dopo i primi test del Montmelo.
Che il 2022 possa essere l’anno giusto per il Cavallino? Dopo la prima tre giorni di prove sul circuito del Montmelo più di qualcuno la pensa così. I miglioramenti rispetto alla SF21 paiono importanti, ma finora da Maranello hanno preferito evitare proclami anche per non creare attese e attirare su di sé i riflettori.
Così parlava infatti il boss Mattia Binotto al termine dei test: “Siamo contenti perché siamo riusciti a percorrere molti giri. Abbiamo preso confidenza con la monoposto e raccolto parecchi dati, ma se parliamo di tempi credo sia troppo presto”.
Fiducia mista a cautela, quindi. Un atteggiamento che ha insospettito diversi team principal, in particolare di Mercedes e Red Bull che, quest’anno, potrebbero trovarsi a fronteggiare un avversario in più.
Wolff in agitazione per la power unit Ferrari
Sebbene vincere con pochi concorrenti non dia grossa soddisfazione, avere la quasi certezza di spuntarla sempre, rende il gioco più facile. Ecco perché il boss della Stella, si è subito allarmato davanti alle prestazioni di Leclerc e Sainz.
La sensazione di Toto è che in zona Modena sia stata rafforzata soprattutto la PU, suo grande difetto almeno delle ultime due stagioni. Prova ne è che, se la Rossa riusciva a inserirsi con fatica in top 5, Alfa Romeo e Haas che montavano e montano tutt’ora il propulsore sviluppato in Emilia, chiudevano lo schieramento.
“A mio avviso il loro è il miglior motore in griglia“, la sentenza del manager austriaco.
Più pragmatico e meno impaurito il talent scout della Red Bull ha invece fatto presente che durante l’inverno si seguono programmi particolari e il cronometro può essere fermato con il serbatoio scarico così da spaventare gli avversari. In ogni caso anche per lui la F1-75 è senz’altro una macchina di valore.
“Di sicuro sembra solida, ma quanta benzina aveva a bordo?”, la domanda dopo aver definito la sua RB18 come ultra competitiva.