Il pilota australiano, Casey Stoner, ha dichiarato che nelle ultime stagioni della classe regina ha sofferto di un guaio che gli ha rovinato la carriera.
Tutti gli amanti delle due ruote ricorderanno lo straordinario talento di Casey Stoner. Quest’ultimo ha scritto pagine storiche del motomondiale, vincendo due titoli in MotoGP. Il più importante della sua vita è stato il mondiale del 2007, il primo nella classe regina, in sella alla Ducati Desmosedici. Nessuno si aspettava l’exploit dell’australiano in un momento storico dove Valentino Rossi era all’apice della sua carriera.
Si è poi ripetuto nel 2011 in Honda, riuscendo in un’impresa che non tanti piloti possono vantare in carriera. Vincere su due moto diverse in MotoGP dà l’immagine della completezza di un centauro. Le qualità tecniche del nativo della Gold Coast erano straordinarie, ma l’aspetto emotivo era condizionato da un problema che lo aveva portato vicino alla morte.
I problemi di Casey Stoner sono diventati pesantissimi negli ultimi anni di carriera nella classe regina. Il suo prematuro ritiro dalle corse è stato inaspettato per i più che non conoscevano sino in fondo i patemi del giovane. Casey era al top della forma, a 27 anni, e su di una moto eccezionale che lo avrebbe portato alla gloria per ancora tantissimi anni. La sua eredità in Honda l’ha colta Marc Marquez che ha vinto titoli mondiali a ripetizione, dal 2013 al 2019.
MotoGP confessione di Casey Stoner
L’australiano chiuse la sua ultima stagione al terzo posto in graduatoria. Nel 2012 Casey avrebbe anche potuto confermarsi campione del mondo, ma saltò tre gare per infortunio e palesò dei problemi di ansia. Nel podcast Gypsy Tales il centauro ha dichiarato: “Solo di recente mi è stata diagnosticata l’ansia, che in realtà non sapevo potesse essere un fattore. Onestamente pensavo fosse solo qualcosa che la gente dice per dire…un altro modo per essere stressati. Tutti si stressano. Sarebbe stato più facile nella mia carriera se l’avessi saputo e avessi potuto gestire meglio la situazione. Per me è stato un brutto colpo essere chiuso con le persone e i media, perché non sono mai stato a mio agio nel farlo. Le folle non mi hanno mai messo a mio agio“.
Le pressioni del mondo della stampa e del team hanno condizionato la sua carriera. Nella sua ultima stagione le cose precipitarono, nonostante i risultati in pista di alto profilo. “Più il weekend era buono, più volevo morire – ha aggiunto Stoner – mi sarei voluto letteralmente raggomitolare sul pavimento del camper, malato come un cane, con i nodi allo stomaco. Non volevo correre. Non potevo sentirmi peggio. Avevo una grande apprensione“.
In MotoGP piloti come Valentino Rossi e Marc Marquez non hanno convissuto con il medesimo problema. Per loro essere in lotta per diventare i numeri 1 rappresentava una motivazione in più. L’ansia di primeggiare e non deludere la Honda lo portarono a vivere con profondo malessere la situazione. Una volta ritiratosi, il pilota ha dovuto convivere anche con la sindrome cronica di stanchezza, diagnosticatagli a fine 2019, che gli ha provocato ulteriori problemi fisici. Casey ha deciso di fare solo ciò che è in grado, senza esagerare per potersi godere al meglio la sua vita e la sua famiglia.