Dopo due anni tribolati dal punto di vista fisico, Marquez si prepara a rientrare sin dal primo GP della stagione tra desideri e cambiamenti.
Il fine settimana in arrivo sarà il primo del campionato 2022 della MotoGP. E tra i protagonisti assoluti ci sarà anche Marc Marquez. Alle prese con due annate da dimenticare per i problemi fisici avuti tra il braccio e la diplopia che gli faceva vedere tutto doppio, lo spagnolo sarà comunque al via dal round inaugurale del Qatar seppur lontano dallo stato di forma ottimale.
Ancora in fase di recupero e obbligato a traferirsi a Madrid dove proseguirà la riabilitazione, il #93 potrà contare su un seguito cresciuto in questo periodo di difficoltà.
“Vincere il 9° titolo è una cosa inimmaginabile al momento. No credo che sarò al 100% almeno nella prima parte di campionato, tuttavia mi sento preparato a sufficienza da lottare per le singole vittorie“, ha confessato a Marca a margine dalla presentazione della serie Amazon Prime dedicata alla classe regina delle due ruote.
Dal 2022 vedremo un Marquez diverso
Dopo aver rivelato di essere ormai un esperto di medicina, specialmente per quanto concerne gli arti superiori e gli occhi, il pilota di Cervera ha rivelato di non essere più quello di un tempo che prendeva rischi a volte insensati in sella, convinto di farla sempre franca.
“Ora sono più maturo. Diverso. Succede sempre quando si hanno delle lesioni. Il carattere si modifica. Senz’altro in questa occasione è successo“, ha riflettuto.
A proposito invece del feeling con la sua Honda, provata a Sepang e Mandalika, e sulla carta abbastanza diversa dalla sorella maggiore, il 29enne ha spiegato: “La sintonia con il mezzo arriva quando si guida per parecchie ore. In Malesia era bassa, ma già in Indonesia era differente. Ho cominciato a notare cose interessati e pian piano mi sono abituato”.
“Ad ogni modo non si tratta di un processo che affronti da solo. Alle spalle hai dei tecnici che rispondono alle tue domande e ti aiutano“, ha evidenziato l’otto volte iridato.
Soddisfatto dal feedback ricevuto dal team che lo ha assecondato al massimo in fase di test, il Cabroncito ha rinnovato l’esigenza di fortificarsi fisicamente. Il vero allenamento è cominciato a metà gennaio e la strada da fare per arrivare al top è ancora in salita.
Nelle ultime settimane si è spesso ripetuto che la Casa nipponica abbia deciso di sacrificare alcune caratteristiche della RC213V a lui più congeniali, per avvicinarsi alle esigenze di Pol Espargaro, piuttosto che del fratellino Alex o di Nakagami, così da permettere a tutti di avere successo e raccogliere punti pesanti per la scuderia.
“Personalmente non credo che una moto venga fatta su misura per qualcuno di specifico. A contare è la capacità di adattarsi a ciò che si ha a disposizione“, ha tagliato corto, puntualizzando la crucialità del lavoro al box. “A me piace sentire stabilità al posteriore e ad esempio nell’ultima sessione di test ci siamo concentrati su questa ricerca“.