L’amarezza di Dovizioso: “Tante cose da dire ma non è il momento”

Un 14° posto anonimo per Dovizioso in Qatar, alle prese con i soliti problemi della Yamaha. E sembra già piuttosto polemico.

A dirla tutta nel primo GP della stagione, in Qatar, il primo dopo 26 anni senza Valentino Rossi, è sembrato di rivedere in pista il Dottore. A parte il fatto che comunque, vuoi o non vuoi, il campione di Tavullia c’è stato, sia per la notizia piombata il primo giorno di prove della sua paternità ma anche la domenica con due pupilli dell’Academy a vincere. Ma poi è sembrato veramente di guardare una gara delle sue ultime stagioni. Solo che protagonista, suo malgrado, era Andrea Dovizioso.

Andrea Dovizioso (foto Ansa)
Andrea Dovizioso (foto Ansa)

In pista con la M1 Yamaha nel team che lo ha visto correre con il Dottore la parte finale della scorsa stagione, l’ultima per il nove campione del mondo nel Motomondiale, il forlivese è stato protagonista di una prova decisamente incolore. Sempre in fondo, proprio come è accaduto lo scorso anno tante volte a Rossi.

Dovizioso-Yamaha, va tutto storto

Che il team non sia dei migliori lo si è capito già dalla scorsa stagione. Una crisi tecnica che sembra di difficile soluzione, colpa di sicuro di un mancato supporto Yamaha ma anche di una M1 che comunque da diverse stagioni è in decisa flessione. Da moto perfetta, la migliore del lotto, a peggiore è un attimo. Lo certificano le annata di Valentino Rossi a sgolarsi per chiedere un cambio di passo, che non è mai arrivato.

Il titolo di Fabio Quartararo la scorsa stagione ha solo nascosto i gravi difetti di una moto che sembra essere arrivata a fine ciclo. Ma dalle parti di Iwata sembrano proprio non capirlo. Quando il Dottore lo diceva, tutti a dargli addosso. Ma ora che anche lo stesso campione del mondo si lamenta a gran voce, la realtà finalmente è emersa. Come una bomba, la questione è esplosa in questo primo weekend stagionale.

Ma se Quartararo ha limitato i danni con grande fatica, Dovizioso invece ha potuto fare ben poco. I numeri della sua gara in Qatar parlano chiaro: quattordicesima piazza a 27 secondi da Bastianini, a 17 dal francese compagno di marca. Insomma l’adattamento alla M1 dopo anni di Ducati si sapeva che doveva essere graduale. Ma non così traumatico. Anche perché il forlivese di esperienza ne ha.

Partito dalle retrovie, Dovizioso nei primi giri ha perso diverso terreno a causa della pressione sbagliata alla ruota anteriore, proprio come accaduto ai compagni di marca. E solo nella parte finale è riuscito a salvare la situazione. Solo le cadute di alcuni piloti davanti gli hanno regalato una classifica migliore. E la delusione è tanta, come ha detto a fine gara, quando non ha nascosto il rammarico per un passo trovato solo nella parte conclusiva della corsa qatariota. Prima ha ammesso che non sta ancora guidando “come la Yamaha richiede”, poi però ha spiegato: “Ci sarebbero tanti discorsi da fare, ma non ho risposte. Secondo me la moto ha ottime qualità ma il problema è che per guidarla serve solo una modalità. E se non la guidi così, non hai grip”.

“Partire dietro non aiuta”, ha poi aggiunto, quasi a ricordare il leitmotiv di Valentino Rossi lo scorso anno, così come quello precedente. Ma non è solo il problema all’anteriore a preoccupare, ma anche quello al posteriore, sempre ‘ballerino’ come ormai accade da troppe annate. Ma sono solo la punta dell’icerberg.

Dovizioso sembra averne già abbastanza, tanto che sibillino ha aggiunto: “Ci sarebbero tante cose da dire, ma non è il momento”. Cosa avrà voluto dire? Che il forlivese sia già ai ferri corti con il team e con Yamaha dopo neanche n GP della nuova stagione? Lo scopriremo a breve, ma proprio come Rossi, il suo futuro dipenderà dai risultati. E conoscendolo, non rimarrà a scaldare la sella troppo a lungo se le cose dovessero continuare così.

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