Un trionfo speciale quello in Qatar per Bastianini, importante non solo per lui ma per un team, quello di Fausto Gresini, reduce da un anno difficile.
C’è proprio mancata la MotoGP in questi mesi. E’ vero che i nuovi calendari, così fitti, rendono questo distacco meno traumatico, visto che di tempo per riposarsi i piloti ne hanno davvero poco, ma rivedere i bolidi sfrecciare in pista ha fatto capire ad addetti ai lavori e tifosi quanto queste emozioni siano mancate. Così come le storie legate al mondo delle moto. E in Qatar se ne sono scritte diverse, tra l’altre tutte con un filo conduttore: il colore azzurro.
La tripletta tutta italiana nelle varie classi è stata da brividi. Andrea Migno e Celestino Vietti, piloti dell’Academy di Valentino Rossi, hanno messo in loro primo sigillo in una stagione che deve essere finalmente da protagonisti. Ma chi ha raccontato la favola del giorno in maniera perfetta è stato Enea Bastianini, al primo trionfo in MotoGP, che si è fatto carico di mille sforzi ed emozioni.
Bastianini e Gresini: due storie, una passione unica
E’ stata una vittoria che ha regalato gioia e lacrime quella del pilota del team Gresini. Perché era ricca di significati. Il primo, non ce ne voglia il pilota, era quello che arrivava a poco più di un anno dalla scomparsa del grande Fausto, leader indiscusso che negli anni ha saputo sempre portare spettacolo in pista con i suoi piloti, merito anche di un team fantastico di grandi professionisti.
Una squadra che, con la morte improvvisa della sua guida, ha vacillato, ma che ha saputo tenere botta e andare avanti. Non solo per gli uomini che sono al suo interno, ma anche per la nuova guida, da quella Nadia Padovani, moglie di Fausto Gresini, che si è resa carico di una situazione enorme ma che non si è fatta prendere dal panico. Lei come i suoi figli, che è vero che hanno vissuto a pane e motori per una vita, ma che sono stati catapultati nella gestione di una scuderia importante in tutti gli aspetti: da quelli della pista a quelli amministrativi e legali, che prima erano ben maneggiati dal grande Fausto.
E’ stato quasi uno choc per loro ritrovarsi alla guida di un mondo così importante quanto delicato. Sopperire all’assenza di una figura così importante e in un mondo così particolare non è da tutti. Ma la forza, si sa, una famiglia unita la trova sempre. Così è stato anche per quella Gresini, che si è rimboccata le maniche e ha guidato il team a nuovi successi. Un anno dopo, con Bastianini, il coronamento di un anno passato davvero a 300 all’ora. Le lacrime di Nadia nei box sono la sintesi perfetta di quanto il lavoro, la serietà, la passione, alla fine paghino.
E poi c’è lui, Enea, ragazzo dal carattere d’oro, talento allo stato puro, che dopo un Mondiale Moto2 ha vissuto una stagione da rookie dove ha imparato tanto e fatto intravedere ottime cose. E che nel 2022 ha deciso di emergere in tutto il suo potenziale. Carlo Pernat, non uno qualsiasi, ci punta da tempo. E non c’è da stupirsi se ora è sbocciato. La strada è ancora lunga sì, e questo non deve essere solo un episodio isolato. Ma i motivi per essere fiduciosi sono tanti.
Ha condotto una gara matura, gestendo sempre al 100% la situazione, attaccando al momento giusto, senza strafare. E poi la lucidità con cui ha analizzato la situazione alla fine, gestendo anche un’emozione fortissima dovuta non solo al primo trionfo in MotoGP, il sogno di tutti i ragazzino che vogliono fare i piloti, ma anche perché sapeva benissimo che da lassù quel Fausto Gresini che credeva in lui gli ha dato senz’altro una mano. Così come gliel’hanno data Nadia e i suoi figli da un anno a questa parte.
Le lacrime e il sorriso di Bastianini, oltre a quell’abbraccio così intenso con Nadia sul podio, sono il finale perfetto di un weekend che difficilmente dimenticheremo. Perché la MotoGP è anche questo, non solo business. E ce lo ricorda sempre.