Per gli automobilisti non è un periodo facile. Il prezzo della benzina è salito alle stelle, scopriamo quante ne esistono.
Il mondo sta attraversando un momento terribile per via del conflitto tra Russia ed Ucraina. Oltre alle conseguenze umanitarie ed alla tragedia che viviamo ogni giorno attraverso i mezzi di comunicazione, di tutto ciò che accade in questo periodo ne sta risentendo anche l’economia, con rincari che vanno ben oltre il limite immaginabile. Dalla lista dei prodotti in aumento, non è esclusa la benzina, che ha toccato quasi i massimi storici.
In Italia, la situazione è tragica e gli automobilisti sono costretti a continui rifornimenti, che stanno svuotando le casse dei cittadini già in grande difficoltà a causa del caro bollette e della pandemia. Tutto ciò appariva davvero difficile da prevedere, con l’invasione delle truppe di Vladimir Putin che ha peggiorato nettamente la situazione.
Il Codacons ha già emesso alcuni allarmi: “Il Governo deve intervenire con urgenza per contenere la crescita dei listini dei carburanti che rischia di avere un effetto devastante non solo sulle tasche dei consumatori, ma sull’intera economia nazionale, sterilizzando subito l’Iva su benzina e gasolio e riducendo il peso delle accise“.
La benzina è alle stelle, ma anche il gasolio non scherza e, pur restando su cifra molto più basse, anche il GPL ha conosciuto un aumento mai avvenuto in precedenza. In base all’elaborazione di “Quotidiano Energia” dei dati alle 8 di lunedì mattina comunicati dai gestori all’Osservaprezzi carburanti del Mise, il prezzo medio nazionale praticato della benzina in modalità self sale a 2,004 euro/litro (venerdì 1,912), con i diversi marchi compresi tra 1,994 e 2,032 euro/litro (no logo 1,971).
Il prezzo medio praticato del diesel self schizza a 1,901 euro/litro (venerdì 1,788) con le compagnie posizionate tra 1,881 e 1,977 euro/litro (no logo 1,891). Si tratta di cifre che fanno letteralmente impallidire, costringendo, spesso, gli automobilisti a spostarsi con altri mezzi laddove possibile.
Benzina, ecco quanti tipi ne esistono sul mercato
La benzina è il carburante più diffuso nel mondo dell’automotive, di cui si fa uso anche nel motorsport. Tuttavia, si punta anche sull’imboccare delle strade più green, come l’affiancamento con la tecnologia ibrida o l’utilizzo di bio-carburanti a basso impatto ambientale, come quelli per cui ha optato la F1 nel 2022.
Tornando al discorso automobilistico, esistono vari tipi di benzina sul mercato. Anni fa, era dominante quella “Rossa“, adottata pertutti i veicoli stradali, oggi d’impiego limitatissimo e proibita quasi in tutto il mondo per la tossicità del piombo tetraetile ad essa aggiunto come antidetonante.
In seguito si è passati a quella “Verde” o senza piombo, che si trova in tutti i distributori di carburante che vediamo tutti i giorni: viene utilizzata nei motori a scoppio o come combustibile; è la più prodotta e utilizzata nel mondo in ambito automobilistico. Ad essa è associata la “Superplus 98“, uguale a quella verde ma con un numero superiore di ottani. Esiste anche un tipo di benzina detta “Avio“, utilizzata per i motori aeronautici e per i motori dei veicoli da corsa, in particolar modo nella MotoGP.
A seconda del processo utilizzato per la sua realizzazione, si possono identificare i seguenti tipi di benzina: reforming, di cracking termico (utilizzata come componente per benzine di autoveicoli o per oli combustibili) e di polimerizzazione (ottenuta tramite polimerizzazione di composti idrocarburici insaturi liquidi; è utilizzata come componente per le benzine di autoveicoli).
Ultima per ordine, ma non per importanza, quella ottenuta con il processo di alchilazione: essa presenta un numero di ottano più elevato, superiore a 100 e si utilizza come componente per la benzina di motori aeronautici e come componente di benzina per autoveicoli. Le tipologie sono disparate e possono essere distinte a seconda dei veicoli e delle tecniche di produzione.