Quella che sembrava una parentesi per sopperire ai disagi della pandemia è diventata una conferma. La F1 correrà a Imola ancora a lungo.
A pochi giorni dall’avvio della seconda e ultima sessione di test del Circus previsti in Bahrain, arriva una news positiva per l’Italia. Il circuito Enzo e Dino Ferrari ha appena firmato il rinnovo con la F1 fino al 2025.
Dunque, ancora per qualche anno il Bel Paese potrà godere di due GP. Qualcosa di impensabile fino all’arrivo di Stefano Domenicali al vertice di Liberty Media, il quale, approfittando dal pertugio creato dal Coronavirus con tutte le sue cancellazioni extra europee, ha dato un’opportunità più unica che rara ad una nazione del Vecchio Continente di ospitare due gare.
Considerato che il tracciato di Imola stava rischiando l’infausto destino dell’abbattimento a favore di un centro commerciale, non poteva esserci miglior ribaltamento.
Imola prosegue nella top class, ma non mancano le polemiche
“È stata una trattativa complicata, perché fatta da noi che siamo un ente pubblico con uno privato“, le parole entusiaste di Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’ACI. “La cosa importante è che siamo riusciti a confermare il gran premio. È stato un grande lavoro di squadra. Siamo riusciti a creare un bel gruppo e devo dire grazie al Governo e al presidente del Consiglio, Mario Draghi, ai ministeri di Esteri, Finanze e Infrastrutture e alla Regione Emilia Romagna“.
Stando alle indiscrezioni la cifra che avrebbe permesso alla nostra nazione di garantirsi una doppia vetrina di aggirerebbe attorno ai 25 milioni di dollari annui. Non poco, però neppure molto rispetto alle somme stellari che sono pronte a sborsare le economie emergenti pur di assicurarsi una piattaforma pubblicitaria planetaria.
Tutto bello ed esaltante non fosse per il prezzo dei biglietti, in vendita dallo scorso 4 marzo. Si parte dai 50 euro di venerdì, per arrivare ai 580 di domenica o addirittura ai 750 per il pacchetto weekend. Una mazzata per il pubblico italiano dei motori (che si è fatto sentire via social con numerose manifestazioni di dissenso), di ritorno negli impianti dopo due stagioni stravolte dalla pandemia.
Ricordiamo infatti che nel 2020 e nel 2021 l’accesso ai fan per il round emiliano era stato vietato, a differenza di quanto avvenuto per Monza che, almeno nella passata edizione, aveva avuto la chance di staccare qualche biglietto grazie all’adozione del green pass.